Polestar 0: nuovi accordi per la prima vera auto carbon neutral

M Magarini
Polestar 3 2023

Avviato nel 2021, il progetto Polestar 0 è uno dei più intriganti al giorno d’oggi nella mobilità. Il marchio premium di Geely, nato da una costola di Volvo, coltiva un grande proposito in vista della conclusione del decennio. Ma prima di capire quanto possa esserne la portata facciamo un passo indietro e focalizziamoci sull’attuale situazione delle vetture elettriche.

Polestar 0: la Casa automobilistica svedese unisce le forze con otto specialisti provenienti dall’Europa

Polestar 0

Mentre scriviamo rappresentano l’unica tipologia che sarà possibile guidare lungo le strade europee dal 2035 in avanti. È quanto ha stabilito la Commissione, che ha, comunque, tenuto una porta aperta per le ibride e le altre forme alternative, come l’idrogeno. Gli operatori del campo hanno cominciato a investire grosse somme negli ultimi anni sulla realizzazione delle EV. Ognuno con un proprio stile, i marchi cercheranno di affrontare varie sfide di primaria importanza.

L’espansione su larga scala implicherà il ricorso a tecniche produttive più economiche, altrimenti rimarrà impossibile proporre EV low cost. Ad esempio, si sta prodigando parecchio in materia la Dacia, che ha già comunicato in occasioni pubbliche di voler tenere bassi i prezzi di listino. Nelle ultime settimane ha fatto, poi, un gran parlare la decisione della Tesla di dare una “sforbiciata” al costo finale. Una mossa seguita dalle aziende cinesi e dalla Ford, almeno in territorio nordamericano.

Il Costruttore dell’Ovale Blu ha, infatti, stabilito di corrispondere uno “sconto” per la Mustang Mach-e. Nella nota ufficiale diramata agli organi di informazione, la società a stelle e strisce si è guardata bene dal citare la concorrente. Ha tirato in ballo una maggiore capacità produttiva, d’altro canto le tempistiche fanno dubitare che si tratti solo di questo.

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Un secondo aspetto critico verte sulle colonnine di ricarica. Ancora oggi non sono così ben diffuse, nemmeno nel Vecchio Continente. Gli enti di categoria hanno già inviato dei messaggi in proposito, affinché i Governi mettano il piede sull’acceleratore. Se l’invito verrà accolto lo scopriremo solo vivendo.

Veniamo, dunque, al terzo punto, meno sottolineato, ma non meno importante. Anche se durante l’utilizzo, le EV non emanano sostanze inquinanti nell’ambiente, un impatto sull’ecosistema lo possiedono, se preso a riferimento l’intero ciclo di vita. E da qui nasce Polestar 0, il cui proposito è di azzerare completamente lo smog entro la fine del decennio. La scadenza del 2030 è stata indicata fin dal principio e le parti coinvolte nel progetto cercheranno a ogni costo di realizzare il proposito.

I mezzi a batteria hanno tanti punti di forza in confronto a quelli endotermici sul versante dell’impatto ambientale. Il più importante è che, appunto, non rilasciano emissioni quando circolano su strada. Archiviare qui la questione è, però, frettoloso. Perché, detto della risoluzione dei problemi inerenti allo scarico, il processo di fabbricazione mostra una differente realtà.

Con tutta una serie di studi, delle squadre di ricercatori hanno dimostrato come non valga altrettanto sul fronte della fabbricazione. Al contrario, darne vita comporta un inquinamento di gran lunga superiore in confronto a un tradizionale mezzo a combustione termica.

Polestar 0

Di conseguenza, dei progressi andranno necessariamente compiuti pure da tale prospettiva. Finora di risultati concreti non ne abbiamo visti, ma suscita speranza il progetto Polestar 0. Un nome scelto proprio a sottolineare la sua prerogativa. Alcune delle più brillanti menti dell’epoca odierna sono state reclutate per ottenere un’auto carbon neutral nella stretta accezione del termine. Dalla produzione alla rottamazione il Pianeta non andrà danneggiato in nessun frangente.

Il proposito perseguito dalla squadra di progettisti implica un aiuto esterno. Pertanto, il Gruppo Volvo si è guardata intorno, alla ricerca dei giusti partner per trasformare il sogno in realtà. In totale, il colosso scandinavo ha stabilito di affidarsi a otto team specializzati, dislocate in diverse aree del Globo, per l’esattezza in Svezia, Finlandia, Germania, Portogallo e Svizzera.

Ciascuno di essi avrà un ruolo di cruciale importanza nella costituzione degli inverter elettrici, della galvanotecnica, delle molteplici tipologie di materiali adottati all’esterno e all’interno, dei prodotti lignei, dei tessuti e dei rivestimenti, della laminazione sottile dell’alluminio e delle componenti riciclate.

Il bagaglio di esperienze e di competenze accumulato dagli esperti saranno essenziali nel completamento del progetto Polestar 0. La compagnia ha ben presente di non dover ricorrere a meccanismi di compensazione, bensì di risolvere il problema alla radice. L’apporto di terzi la avvicina al traguardo.

 

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