Porsche: ecco lo studio dietro ai nuovi colori per la carrozzeria

Natale LiVecchi Autore Auto
Ragionare sulle colorazioni utili a rendere unico un’auto non è facile per i costruttori, figuriamoci nel caso della nuova Porsche Panamera
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Ragionare sulle colorazioni utili a rendere unico un modello non è mai facile per i costruttori automobilistici, figuriamoci nel caso della nuova Porsche Panamera che ha introdotto anche un nuovo programma di colorazioni necessario per rendere unica la sua carrozzeria. Il costruttore tedesco ha infatti incluso, per la prima volta, anche alcune nuove colorazioni per i lamierati esterni della carrozzeria come il Montego Blue Metallic, Ice Grey Metallic, Lugano Blue and Madeira Gold Metallic. Una situazione che ha necessitato di diversi anni di test e processi creativi e di sviluppo.

Il costruttore ha anche rivisto la gamma di colori di serie, metallizzati e speciali, per ogni veicolo appartenente al suo attuale listino di modelli secondo quattro nuove categorie: Contrasti, Sfumature, Sogni e Leggende. Questi riflettono un set di argomentazioni e caratteristiche tipiche che ogni cliente potrà sfruttare per scegliere nel migliore dei modi il colore desiderato.

D’altronde Porsche ha sempre creato una gamma di colori fortemente variegata, capace di virare fra tinte pastello e colorazioni iconiche come quelle tipiche degli Anni Settanta. Oggi la Porsche Panamera riporta in auge quella condizione tipica dei colori più apprezzati del passato e il nuovo Madeira Gold Metallic ne è un esempio assoluto.

Nell’ottica di rivedere la combinazione di colori per ogni modello della gamma del marchio, la caratterizzazione sulla base di quattro categorie di colori prevede che nella categoria Contrasti vengano incluse quelle colorazioni classiche e senza tempo; come il bianco e il nero. La categoria Sfumature presenta invece differenti tonalità di bianco, grigio e nero in accordo anche con tonalità vicine all’argento come l’Ice Grey Metallic della nuova Porsche Panamera. La categoria Sogni contiene invece colori dalle tinte più forti, luminosi e sorprendenti; sulla nuova Panamera appartengono a questa categoria le colorazioni Lugano Blue e Madeira Gold Metallic. Infine la categoria Leggende introduce tutte quelle vernici che hanno in sé qualche cosa di veramente speciale, secondo una gamma di colorazioni eleganti, moderne e senza tempo.

Oltre al programma di colori di serie, il costruttore tedesco mette a disposizione vernici frutto di personalizzazioni ulteriori mediante le possibilità “Paint to Sample” e “Paint to Sample Plus”: nel primo caso vengono resi disponibili i colori classici dei modelli Porsche riconoscibili nella storia stessa del costruttore per un complessivo pari ad oltre 170 colori, nel secondo caso si possono invece creare colori completamente personalizzati sulla base delle specifiche proposte dal cliente.

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Il processo di sviluppo al centro dei nuovi colori, disponibili anche sulla Porsche Panamera, è durato anni

Fra quella che poteva essere l’idea iniziale e la disponibilità verso i clienti del marchio, la gestione dei nuovi colori destinati alla carrozzeria delle nuove Porsche è stata messa appunto in molteplici anni di ricerca e sviluppo. Una condizione che ha permesso agli esperti di casa Porsche anche di anticipare i tempi. Non è un caso che Volker Müller, a capo della gestione di colori e finiture in Style Porsche, abbia ammesso che ogni colore “deve affermarsi per un periodo più lungo” provando ad intercettare anche le tendenze del domani.

Se un colore riesce ad affermarsi agli occhi del pubblico, allora potrà funzionare anche per prodotti di lunga durata come nel caso delle auto sportive. La storia del costruttore offre un’ampia possibilità di suggestioni che va verso questa direzione: il Madeira Gold Metallic, ad esempio, rappresenta una vera e propria reinterpretazione del Nordic Gold Metallic che veniva reso disponibile per diverse serie di modelli a listino dal 2007 al 2010. Il processo prevede anche un’attenta selezione, visto che fra circa 12-15 nuovi colori proposti ogni anno, un comitato esecutivo sceglie le colorazioni da sviluppare ulteriormente; qualora siano tecnicamente realizzabili, vengono prodotte in serie nei tre anni successivi.

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I progettisti analizzano la gamma di colori attuale, alla ricerca di eventuali aree, in tema di colorazioni, ancora inesplorate sfruttando l’apporto delle sempre più importanti moodboard. Si passa quindi a un workshop interno fra designer in cui vengono discussi nuovi argomenti relativi a colori e materiali utilizzabili, alla base delle nuove idee progettuali. Si procede col rapporto con i fornitori che in Porsche sfruttano per giungere a differenti interpretazioni di colore e tonalità, ragionando poi, in gruppo, sui campioni di vernice proposti nell’ottica di mettere in pratica idee cromatiche tecnicamente realizzabili e corrispondenti alle richieste dei singoli mercati. Non viene tralasciato nemmeno il corretto abbinamento tra vernici esterne e cromie disponibili all’interno dell’abitacolo e nei tessuti.

Il passaggio successivo prevede le cosiddette “color frog”, fino al “power wall”

È quindi il momento di dipingere le “color frog” nei colori scelti dal team dedicato di casa Porsche. Parliamo di piccole miniature di veicoli che ricalcano la forma della Porsche 911 attuale, utili per valutare al meglio l’effetto dei colori su una carrozzeria 3D di dimensioni più corpose. Quindi il campione di vernice viene scansionato e poi visualizzato in maniera fotorealistica su uno schermo LED di 16 metri; in questo modo si possono modificare i colori semplicemente agendo su un pulsante. La decisione finale andrà presa poi dal comitato esecutivo generale che valuta una vettura dipinta col colore scelto, da valutare sia alla luce del giorno che in digitale in studio.

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Porsche produce allora un lotto di vernice di medie dimensioni, nell’ordine dei 50 o 100 chilogrammi, usato per verniciare circa 300 piastre di acciaio. Questi campioni vengono quindi utilizzati per introdurre dei veri e propri riferimenti cromatici per chi si occuperà dei componenti aggiuntivi per abbinare al meglio i colori e garantire alti standard in termini di qualità percepita.

In Porsche il processo di sviluppo non termina con la fase creativa. Ad esempio, gli esperti di vernici testano la pure la possibilità di riparazione, condizione che include la verifica della fattibilità di una cosiddetta riparazione puntuale basata su uno dei modelli di pre-produzione verniciati completamente. Circa un anno prima dell’inizio della produzione in serie viene effettuato anche un vero e proprio test sul campo: durante il processo di verniciatura, negli stabilimenti Porsche, la vernice viene pompata attraverso tubi flessibili dal serbatoio agli atomizzatori evitando l’insorgenza di eventuali deviazioni di colore. La prova generale, che precede l’inizio della produzione in serie, dovrebbe evitare in questo modo eventuali sorprese.

Infine, prima che l’utente che ha scelto una nuova Porsche possa selezionare il colore nel configuratore, o presso il Centro Porsche dedicato, vengono eseguiti ulteriori test. Nel cosiddetto Weather-o-Meter le piastre campione vengono irradiate con una forte luce UV per un tempo complessivo pari a 3.200 ore. Teoricamente ciò corrisponde ad un anno di luce solare diretta in Florida e dimostra la reale durabilità della vernice. Il processo di test comprende anche prove di protezione antincendio, impatto con pietre e acqua salata.

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