Renault E7A: il motore elettrico che elimina le terre rare e dimezza i tempi di ricarica

M Magarini
Renault e Valeo presentano il rivoluzionario motore E7A in via di sviluppo: privo di terre rare, dimezza le tempistiche di ricarica.
Renault E7A

Se in Italia la transizione ecologica ha avuto fin qui luogo solo in parte, in Francia vanno piuttosto spediti. Mentre il Governo transalpino discute del leasing sociale, i player della filiera lavorano in maniera assidua per dare il loro contributo. Una delle iniziative interessanti porta la firma congiunta di due realtà d’oltralpe rinomate in ogni angolo del mondo. Renault e Valeo, unite da un accordo di partnership strategica del 2021, hanno fatto partire un programma di sviluppo congiunto di un motore a trazione 100 per cento elettrica. Adesso è il momento di conoscerne in maniera più approfondita le caratteristiche.

Tra i vantaggi dell’iniziativa assunta dalle parti spicca l’assenza di terre rare. La migliore risposta a chi teme un’eccessiva dipendenza dalla Cina, che possiede le terre in buona parte. Un timore covato pure dalle autorità italiane, basti pensare alla dura battaglia contro le BEV avviata dal ministro Matteo Salvini. Che in molteplici occasioni ha sottolineato i potenziali danni di una mobilità futura incentrata esclusivamente sulle BEV.

Sebbene dire “no” alle vetture elettriche sia, ovviamente, impossibile, pure degli operatori attivi nella filiera covano le stesse perplessità. Il presidente della Losanga, Luca de Meo, è uno dei principali critici sia dello standard Euro 7 sia del bando delle vetture a combustione interna. Mentre la deadline dei secondi, fissata per il 2035, rimane invariata, la prima ha subito un importante slittamento rispetto alla data del 1° luglio 2025. Allora sarebbe dovuta entrare in vigore, tuttavia le opinioni contrarie espresse da Francia, Italia, Spagna e Repubblica Ceca hanno influito sui provvedimenti delle autorità comunitarie. Un problema solo rimandato, sia chiaro. Presto o tardi i termini saranno validi e su questo poco ci piove. D’altro canto, il maggior margine di manovra consentirà agli operatori di riflettere meglio sulle future politiche.

Adeguarsi alle rigide normative del protocollo significa sobbarcarsi una grossa spesa economica, che andrebbe a togliere preziose risorse nell’elettrificazione completa della gamma. A proposito di Renault, il marchio Dacia, di sua proprietà, ha detto addio al diesel per tale ragione. I propulsori a gasolio rimarranno, però in differenti territori, estranei al Vecchio Continente. Qualche giorno fa è stato avvistato un muletto della Dacia Duster 2024 aggirarsi lungo le strade del Sud Europa spinto dal motore diesel.

Peccato (o per fortuna, dipende dai punti di vista) che sarà commercializzato altrove, tra cui in Africa e in Turchia. Nel corso dei prossimi paragrafi cercheremo di capire in cosa consiste il grosso progetto di Renault insieme a Valeo, dove entrambi i colossi apportano le proprie parti migliori. Dunque, il produttore di macchine condivide il rotore, mentre l’alleata mette sul tavolo lo statore. Denominato E7A, l’iniziativa vagliata dai piani alti promette di servire un assist al bacio all’UE, affinché smetta di essere tanto vincolata a Pechino.

Renault e Valeo: un’alleanza per l’elettrificazione

Renault E7A

Renault costituisce un pioniere e leader dei motori elettrici sincroni a rotore avvolto. Noto con l’acronimo di EESM (Electrically Excited Synchronous Motor), lo ha lanciato nel lontano 2012 con la Zoe. I tempi erano prematuri per ottenere successo nelle concessionarie, in quanto la Zoe è rimasta un’eterna incompiuta. Nonostante la rivoluzione avvenuta nei trasporti successivamente, il modello ha subito, oltre alle colpe proprie, il periodo di lancio. In quel momento, la comunità di conducenti era meno pronta ad abbracciare il cambiamento.

Persistevano delle criticità, poi smentite nei fatti, come la presunta scarsa autonomia. Un’opinione forse condivisibile all’inizio del decennio, ma decisamente meno negli giorni nostri. Le evidenze empiriche dimostrano i notevoli progressi compiuti dalle case automobilistiche. Tuttavia, queste hanno ancora importanti sfide da affrontare e superare se desiderano dare uno slancio definitivo alle rispettive creazioni.

La concorrenza sfrenata delle realtà cinesi rende inquieti i dirigenti dei marchi tradizionali. Sono consapevoli dell’impossibilità di competere con il vantaggio competitivo goduto dalle aziende cinesi in termini di prezzo. Nel frattempo, l’UE sta indagando sulla liceità delle azioni, e le potenze del Vecchio Continente cercano di capire come diventare più autonomi e mantenere sotto controllo i costi produttivi. La proposta di Renault e Valeo potrebbe diventare uno standard di riferimento da cui trarre ispirazione.

La competenza di Renault risiede nella capacità di fornire, per il nuovo E7A, un’architettura all-in-one, completa, che riduce le dimensioni del 30 per cento pur mantenendo la stessa potenza delle unità attualmente montate su Megane e Scenic, entrambe E-Tech Electric. Inoltre, la competenza dei creatori ha permesso di sviluppare una tecnologia del rotore priva di terre rare, riducendo così del 30 per cento l’impronta di carbonio complessiva, cioè le emissioni totali di gas a effetto serra.

Sfruttando il rotore avvolto della tecnologia a magneti permanenti, il costruttore ottiene un rendimento superiore, assicura l’approvvigionamento e riduce la dipendenza dai paesi produttori di terre rare e magneti, tra cui spicca la Cina menzionata in precedenza. Tuttavia, ci sono ulteriori vantaggi da considerare quando si analizza il motore elettrico di terza generazione. Offrirà un contributo significativo alla riduzione del tempo di ricarica dell’accumulatore, poiché la tensione del sistema sarà raddoppiata rispetto allo standard attuale. Passerà dagli attuali 400 Volt a 800 Volt, il che andrà a dimezzare i tempi di ricarica.

Perché la Losanga ha scelto proprio Valeo per il motore E7A

Renault E7A

La scelta di unire le forze con Valeo nasconde delle specifiche ragioni rilevanti. Invece di stabilire una partnership con un produttore di automobili, de Meo e il suo team hanno preferito unire le rispettive risorse a una realtà specializzata in un settore diverso. In particolare, Valeo fornisce lo statore, che rappresenta una garanzia di elevata qualità grazie agli anni di studio dedicati a questa tecnologia. Pensare di recuperare questo know-how tecnico in un breve periodo sarebbe stato presuntuoso. Ergo, è stato più saggio stipulare un accordo con altri operatori.

Di conseguenza, E7A fornirà una potenza massima di 200 kW: un notevole miglioramento, senza la necessità di aumentare il consumo di energia elettrica. Quindi, potenza ed efficienza vanno di pari passo. Inoltre, il motore utilizza la tecnologia Hairpin per l’assemblaggio dei fili di rame, che è uno dei punti di forza di Valeo, dato che hanno iniziato le ricerche su questa tecnologia nel 2010.

Tuttavia, il nuovo motore è ancora in fase di sviluppo. Non è chiaro quando sarà completato il primo prototipo finale, poiché gli stessi creatori preferiscono procedere con cautela. Autorizzeranno la produzione solo quando avranno raggiunto determinati parametri di qualità. Continueranno a ottimizzarlo finché tutte le parti coinvolte non saranno pienamente soddisfatte, convinti di aver imboccato la strada giusta. L’obiettivo è avviare la produzione su larga scala alla fine del 2027 presso lo stabilimento di Cléon del gruppo Renault.

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