Renault: secondo il CEO nessuno in Europa lavora più sui motori endotermici

Andrea Senatore Foto Autore
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Anche se approvato, il divieto di vendita di nuove auto alimentate da motori a combustione interna non entrerebbe in vigore nell’Unione Europea fino al 2035. Tuttavia, molte aziende hanno già annunciato l’intenzione di passare all’elettrico ben prima della metà del prossimo decennio. La dichiarazione dell’amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, secondo cui le case automobilistiche si sarebbero allontanate dallo sviluppo di nuovi motori a combustione interna, non è certo così scioccante.

Secondo il CEO di Renault nessuno più lavora in Europa allo sviluppo di motori endotermici

“Non credo ci sia nessuno in Europa che stia sviluppando un motore completamente nuovo. Nessuno sviluppa nuovi motori a combustione interna da zero in Europa. Tutti i soldi vanno alla tecnologia elettrica o a idrogeno”, ha commentato De Meo in un’intervista al quotidiano Politico.

Alcuni dei motori a combustione interna disponibili oggi saranno gradualmente eliminati nei prossimi anni, mentre altri dovranno essere aggiornati per soddisfare i requisiti Euro 7. Naturalmente, i motori diesel e a benzina di grossa cilindrata sono i più vulnerabili e saranno i primi a scomparire.

C’è un barlume di speranza che il GPL non venga eliminato del tutto, poiché i carburanti sintetici potrebbero diventare un’alternativa ai veicoli elettrici alimentati a batteria e a idrogeno. Un rapporto pubblicato da Reuters all’inizio di questa settimana ha affermato che la Commissione europea sta elaborando un piano per consentire alle case automobilistiche di vendere nuove auto con motori a combustione interna alimentati a carburanti sintetici (e-Fuels) dopo il 2035.

Luca De Meo
Luca De Meo: secondo il CEO di Renault nessuno più lavora in Europa allo sviluppo di motori endotermici

Secondo Luca de Meo, “questi carburanti sono una sorta di soluzione di nicchia che rappresenta ancora una possibilità”. Il capo del Gruppo Renault ha aggiunto che la loro produzione deve essere aumentata in modo significativo per poter essere utilizzata, e deve anche essere costruita una catena di approvvigionamento.

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