Rifornimenti carburanti: i prezzi schizzano ancora verso l’alto

M Magarini
Rifornimenti carburanti

La bolla dei prezzi non si sgonfia: dopo il deciso aumento delle scorse settimane, i listini dei rifornimenti di carburanti rimangono tuttora su soglie elevatissime, e renderanno il Natale degli italiani particolarmente oneroso da questo punto di vista. A denunciarlo è stato il Codacons, il quale calcola le ripercussioni del caro-benzina sulle tasche dei cittadini del Belpaese.

Lo studio condotto dall’associazione dei consumatori invita a non sottovalutare una criticità, realmente avvertita. Rispetto al 2020 – indica l’organizzazione – una famiglia spende oggi, esclusivamente per i rifornimenti dei carburanti al distributori, 437 euro in più all’anno in caso dei veicoli a benzina e 430 euro se dispone di una vettura ad alimentazione diesel. A parlarne in merito è il Presidente Codacons, Carlo Rienzi. Le dichiarazioni del numero uno del gruppo spingono alla massima cautela. Ciò poiché un pieno di verde, in confronto al medesimo periodo del 2020, costa attualmente ben 18,2 euro in più, mentre per un pieno di diesel si spendono in media 17,9 euro in più.

Rifornimenti carburanti

Benzina e Diesel, i prezzi non smettono di crescere: il rapporto Codacons è l’ennesimo campanello d’allarme

I listini della benzina alla pompa hanno, infatti, subito un deciso rialzo, pari al 26,3 per cento rispetto a dodici mesi fa, mentre il gasolio ha registrato un incremento ancora maggiore, salito persino del 28,5 per cento. Il Codacons ha effettuato direttamente i calcoli e, data l’attendibilità della fonte, si consiglia di prestare attenzione.

Il problema non può essere limitato al singolo guidatore, bensì il discorso è decisamente più di ampio respiro. I rincari non solo vanno a incidere sulla spesa degli italiani per i rifornimenti, bensì andranno a incidere sullo spostamento vero e proprio in auto durante le festività di inizio anno, ma non solo. Nello specifico avranno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, già cresciuti del 3 per cento ad ottobre secondo le rilevazioni eseguite dall’Istat e debitamente portate all’attenzione generale.

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