Stabilimenti cinesi in Italia: e se accadesse?

Walter Gobbi
Arrivano i cinesi a Termini Imerese a rilevare la Fiat
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La Cina con 23 milioni di veicoli prodotti e venduti in un anno, il 2009, è diventata il primo mercato del mondo, scavalcando gli Stati Uniti, fin ora irraggiungibili per tutte le altre industrie automobilistiche mondiali.

La Cina insidia anche il mercato italiano, forse non tutti lo sanno, ma nelle Marche, un produttore italiano, Di Risio, ha creato una fabbrica di auto, la DR, che produce auto utilizzando motori e meccanica che arrivano dalla Cina.

L’offensiva cinese non si ferma qui, dato che il futuro è nelle mani delle auto elettriche, pare che la Cina sia destinata a prendere sempre più piede, anche da noi in Italia. In fatto di elettriche pare che la Cina sia ben allineata con il resto del mondo, producendo batterie ad alto rendimento. Una delle case che più puntano su queste auto silenziose è la Byd che all’ultimo Salone di Pechino ha presentato una berlina totalmente elettrica: la E6.

La più svelta delle case europee a puntare sul mercato cinese nel segmento delle auto elettriche è stata la WV che, grazie ad un accordo con le case cinesi Faw e Saic impianterà una fabbrica a partire dal 2013, per produrre auto elettriche.

Le case cinesi che producono auto sono 10 che, nel mercato interno, hanno venduto complessivamente 4 milioni di autovetture.
Come si sa i cinesi ci hanno abituato a prezzi concorrenziali, quindi c’è per le case europee la necessità di stare con gli occhi aperti, in particolare in Italia, dove la Casa torinese Fiat di Termini Imerese cesserà la produzione dal 2011, pronta ad offrire l’impianto a chi offrirà di più. E se fossero i cinesi a farlo? Che risvolti potrebbero esserci nel mercato automobilistico europeo?

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