Stellantis in Italia: 43.000 posti di lavoro a rischio da Cassino a Mirafiori

M Magarini
Da Cassino a Mirafiori, 43.000 addetti Stellantis rischiano il posto di lavoro in Italia: la situazione è preoccupante
Stellantis Cassino

Che ne sarà degli impianti Stellantis dislocati in Italia? Dopo le ultime dichiarazioni di Carlos Tavares, il futuro si fa quantomai nebuloso. Che la nostra penisola non fosse propriamente al centro della mappa strategica del gruppo pareva evidente, ma le conseguenze potrebbero essere più gravi del previsto.

Stellantis: le prospettiva allarmanti dell’occupazione in Italia

Mirafiori

Nel corso del suo ultimo intervento, il top manager ha invitato il Governo a incrementare i sussidi per la transizione ecologica. In caso contrario, gli impianti rischiano di ricevere tagli consistenti. Non la migliore prospettiva possibile, specie se teniamo conto di quanto l’industria dei motori abbia un ruolo centrale nell’economia nazionale. Si è anche parlato di un ingresso della società nell’azionariato, ma finora ciò rappresenta un semplice scenario.

Lo spettro dei volumi produttivi in calo si aggira su Mirafiori, dove la cassa integrazione coinvolgerà le linee Stellantis della Fiat 500e e della Maserati dal 12 febbraio al 3 marzo. Già nel recente passato abbiamo assistito a provvedimenti simili. Senza tornare troppo indietro nel tempo, basta riavvolgere il nastro allo scorso dicembre, quando lo stop dell’attività aveva già colpito le Maserati Ghibli e Quattroporte, mentre sul destino della Levante permane un grande punto interrogativo.

Induce a temere il peggio la mancanza di ordinativi per i sedili. Che i portavoce aziendali debbano sputare il rospo? Intanto, il complesso torinese registra una pesante riduzione della manodopera, precipitata da 51.300 addetti nel 2021 a 42.700 nel 2023. In seguito agli ammortizzatori sociali utilizzati per la Panda, una misura analoga è forse in dirittura d’arrivo.

Intanto, a Cassino l’annuncio di una piattaforma elettrica larga non è accompagnato dall’assegnazione di modelli, mentre 4.662 dipendenti di Melfi rimarranno in solidarietà fino ad agosto.

Stellantis Pomigliano d'Arco

Le criticità interessano pure Modena, dove la Maserati MC20 non è sufficiente a scongiurare la cassa integrazione per 220 prestatori d’opera. La Vm di Cento, specializzata in motori diesel, riconvertirà la propria attività ai propulsori marini supportata da un nuovo partner industriale.

Da qualunque prospettiva le prospettive in Stellantis, con riferimento specifico al Belpaese, appaiono parecchio nebulose. Il botta e risposta del recente periodo è nato in seguito alle dichiarazioni della premier, Giorgia Meloni, la quale, durante un incontro coi media, ha esortato il colosso delle quattro ruote a localizzare la fabbricazione dei veicoli in Italia. Spacciare come tali esemplari realizzati altrove è una pratica che non accetta.

Una delle docce fredde più recenti attiene alla nuova Fiat Panda. L’iconica best seller del Lingotto, la cui presentazione terrà luogo l’11 luglio 2024, in occasione del 114° anniversario del marchio, vedrà la luce in Serbia. Nel frattempo, a Pomigliano d’Arco la generazione attuale continuerà a lasciare la catena di montaggio fino al 2026. Per scongiurare sul nascere un’eventuale confusione, le sarà assegnato il nome di Pandina.

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