Stellantis, Mirafiori e Pomigliano salve: perché Tavares ha fatto dietrofront

M Magarini
Gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e Mirafiori hanno motivo di tranquillizzarsi: il C£O di Stellantis rassicura la manodopera
Carlos Tavares Auto Elettriche

Il capo di Stellantis, Carlos Tavares, ha fatto un’inversione a U rispetto alle sue recenti minacce di chiudere gli stabilimenti italiani di Mirafiori e Pomigliano d’Arco. Le parole dell’amministratore delegato avevano scatenato l’indignazione popolare, dato quanto lo Stato abbia contribuito attivamente alla sopravvivenza di Fiat nel corso della storia. Oltre ai commenti del popolo del web, anche la classe politica ha usato parole pesanti per descrivere tutto il proprio malumore. Tra Adolfo Urso, Matteo Salvini e la premier Giorgia Meloni, diversi esponenti di spicco hanno puntato il dito contro i piani del conglomerato.

Stellantis: Mirafiori e Pomigliano d’Arco hanno motivo di tirare un sospiro di sollievo

Stellantis Pomigliano

Dopo aver accusato le autorità locali di non fare abbastanza per promuovere la transizione energetica, il manager portoghese ha, però, fatto marcia indietro, elogiando gli incentivi e dichiarando che ogni stabilimento italiano di Stellantis ha un futuro. Ciascuno rappresenta una parte fondamentale per produrre un milione di auto lungo la nostra penisola. Ha annunciato che Maserati continuerà a essere un brand italiano, concentrato nel Belpaese, e il conglomerato raggiungerà la tiratura di unità promessa entro il 2030.

Il cambio di tono di Tavares è giunto in concomitanza con la presentazione di risultati record da parte di Stellantis, con un utile netto in crescita dell’11% e un dividendo in aumento del 16%. Inoltre, la mano tesa è giunta proprio mentre sulle prime pagine dei giornali trovano ampio spazio le disavventure giudiziarie di John Elkann, presidente di Stellantis. I sindacati hanno accolto in modo favorevole le ultime promesse di Tavares, sottolineando, però, come il tempo delle parole sia finito. Libero Quotidiano prova, dunque, a immaginare le cause del dietrofront sostanziale compiuto dalla potenza automobilistica. In primo luogo, i super conti potrebbero aver reso meno urgente la richiesta di sostegno all’esecutivo. Quindi, le recenti vicende riguardanti John Elkann hanno forse spinto Tavares a cercare un clima più distensivo con il Governo locale.

Stellantis Cassino

Nel frattempo, il futuro degli stabilimenti di Stellantis appare più sicuro. Il governo Draghi ha ottenuto dei riscontri positivi nella sua politica industriale, e l’idea del Consiglio dei ministri in carica è di proseguire nella stessa direzione. Comunque, le prospettive decantate andranno tradotte in azioni concrete, volte a promuovere e rafforzare il patrimonio professionale della manodopera. Il rapporto tra le parti continuerà a essere tenuto sotto osservazione.

In risposta ai numeri eccellenti registrati dal colosso societario, gli analisti hanno rivisto al rialzo il target price. L’idea di base è che ci siano ottimi presupposti affinché Stellantis continui a recitare un ruolo di primo piano, complici gli investimenti effettuati nell’elettrico. La vasta e rinomata esperienza della dirigenza, pronta ad affrontare tempestivamente le sfide poste dinanzi in un contesto volatile, contribuisce al clima ottimistico.

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