Stellantis sotto accusa: Peugeot 208 frena all’improvviso in autostrada, pronta una class action

La proprietaria di una Peugeot 208 ha raccontato che la sua auto ha frenato bruscamente in autostrada, provocando un incidente.
Peugeot 208 Peugeot 208

Anche se molti sistemi di assistenza alla guida sono oggi obbligatori, in caso di malfunzionamento possono causare spaventi non da poco. È il caso delle cosiddette “frenate fantasma”, spesso associate alle Tesla con Autopilot, dove l’auto frena bruscamente senza motivo, come se avesse rilevato un pericolo. Ma il problema non riguarda solo il marchio americano. Lo stesso problema è stato riscontrato su centinaia di Peugeot 208, che potrebbe portare Stellantis a dover affrontare un’altra class action dopo quella del caso degli airbag Takata.

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Peugeot 208 frena improvvisamente in autostrada, causando un incidente: nuova class action in arrivo?

peugeot e-208

Lo scorso mese di aprile, Johanna, proprietaria di una Peugeot 208, stava viaggiando a 120 km/h sull’autostrada quando la sua auto ha frenato improvvisamente senza alcuna ragione apparente, fino ad arrestarsi completamente sulla corsia di sorpasso. Il veicolo dietro non è riuscito a fermarsi in tempo, causando un violento tamponamento. Per fortuna, tutti sono usciti illesi dall’incidente. Autorità e assicurazione non sembravano interessate a scoprire quale fosse stata la causa di quella frenata improvvisa.

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La donna quindi ha deciso di raccontare la storia alla stampa locale, ricevendo numerose testimonianze simili da altri automobilisti, anche loro proprietari dello stesso modello Peugeot. Alcuni se la sono cavata con uno spavento, altri, come lei, hanno avuto incidenti. “Mi rendo conto che molti hanno vissuto la stessa esperienza, ma tutto finisce nel nulla”, ha raccontato. Per evitare che questi casi vengano dimenticati, ha creato un indirizzo email dedicato per raccogliere le segnalazioni, incrociare i dati e far emergere eventuali anomalie.

Peugeot, per ora, non è intervenuta ufficialmente. “Il dossier è nelle mani dell’assicurazione”, ha dichiarato l’azienda. La donna si rifiuta di demolire l’auto prima di ottenere risposte e parla apertamente della possibilità di un’azione collettiva, citando il caso degli airbag Takata: “A volte bisogna sommare tante piccole voci perché un problema venga riconosciuto”.

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