Stellantis vola, +25 miliardi in 3 anni: Renault ferma al palo

M Magarini
Mentre il valore di Stellantis aumentava considerevolmente, quello di Renault è rimasto pressoché invariato negli ultimi anni
Stellantis al CES

Mentre circolano insistentemente le voci circa una possibile fusione tra Stellantis e Renault, è il momento di fare “i conti in tasca” ai gruppi industriali. In un interessante servizio di approfondimento de Il Sole 24 Ore viene analizzato il potenziale dell’operazione, nella prospettiva dei soci delle rispettive parti.

A cinque anni di distanza dalla mancata acquisizione di Renault da parte di FCA, torna di attualità l’argomento. Nel corso di questo periodo di tempo è praticamente cambiato tutto nel settore delle quattro ruote. E probabilmente il grosso della rivoluzione avverrà nei prossimi anni, quando la transizione energetica prenderà pienamente corso. Perché al momento la velocità dell’elettrificazione segue ritmi differenti sulla scena globale.

Stellantis inarrestabile: +25 miliardi in 3 anni, Renault immobile

Carlos Tavares Auto Elettriche

Inoltre, le realtà cinesi devono ancora prendere totalmente piede nel mondo occidentale. Diversi colossi, fino a poco tempo fa sconosciuti, hanno cominciato ad affacciarsi, ma rimangono comunque confinati a una nicchia abbastanza ristretta. Le aziende capaci di distinguersi meglio del Paese asiatico vantano una storia nel Vecchio Continente. In particolare, Morris Garage (MG) ha guadagnato importanti quote di mercato. Meno nella nostra penisola, dove la diffusione delle BEV è rallentata da una serie di motivi (in primis, l’elevato prezzo di listino), tuttavia qualcosa si muove.

Negli scorsi giorni Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha parlato apertamente di un possibile disinvestimento dal Belpaese, qualora l’esecutivo eviti di stanziare i necessari sussidi. Delle parole alle quali si è fermamente opposta la classe politica in carica. Dopo le dichiarazioni piuttosto risentite di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha avuto da ridire pure Giorgia Meloni. Secondo la presidente del Consiglio è bizzarro avanzare delle proteste, visti gli incentivi auto di 1 miliardo di euro previsti per il 2024.

Renault logo

Analizzando i report finanziari dal 2019 a oggi emerge come Stellantis abbia creato un valore significativo per i suoi azionisti nei prossimi anni, mentre Renault sia rimasta pressoché stabile. Il valore di Stellantis è quantificato in 65 miliardi di euro, mentre quello creato per i shareholders è di 25 miliardi. Il corrispettivo della partecipazione di Exor, azionista di maggioranza, è salito da 6,2 miliardi a 10 miliardi, con un guadagno netto di 3,7 miliardi. Al contrario, la capitalizzazione in Renault è rimasta invariata a 10,4 miliardi e l’aumento del valore del pacchetto del 15% del governo transalpino è di 38 milioni.

Un matrimonio tra le due società darebbe forma a un colosso automotive con una capitalizzazione superiore ai 75 miliardi di euro, in grado di competere sullo stesso piano di realtà globali quali Toyota e Volkswagen. Tuttavia, permangono delle incognite da definire, tra cui la struttura della nuova società, la governance e la ripartizione dei benefici tra i soci. Inoltre, verrebbero a crearsi degli ostacoli politici e antitrust. John Elkann, presidente di Exor, ha smentito l’ipotesi, ma i numeri fanno credere nella creazione di un enorme valore per gli shareholders e per l’Europa.

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