Superbollo auto: meno costoso nel 2026?

Il governo pensa a rimodulare l’extra tassa di proprietà delle vetture potenti: lo Stato incasserebbe meno subito dal superbollo ma guadagnandoci sul medio termine grazie all’IVA delle vendite.
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Il superbollo auto potrebbe essere rivoluzionato dal governo nel 2026. È vero che se ne parla da anni, ma ora il ministro delle Infrastrutture Salvini accelera, come riporta Quattroruote. Dal 2011 è un’addizionale erariale alla tassa automobilistica, ossia al bollo auto che entra nelle casse delle Regioni. Dal 2012, il governo Berlusconi l’ha resa più pesante: 20 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore a 185 kW. Ma con l’aumentare degli anni di anzianità hai diritto alle seguenti riduzioni: al 60% dopo cinque anni dalla data di costruzione, al 30% dopo dieci anni, al 15% dopo quindici anni. Non è più dovuto decorsi 20 anni. Lo paga chi, alla scadenza del termine utile per il pagamento della tassa automobilistica (bollo), risulta essere proprietario della macchina potente al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). 

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Superbollo domani: soglia più alta

Il gettito fiscale garantito dal superbollo è pari a 268 milioni di euro circa. Modifica possibile: alzare la soglia di pagamento a 200 kW o a 225 kW. Da 185 kW di oggi. Lo Stato incasserebbe meno? All’inizio sì, però poi le vendite di vetture oggi gravate dalla tassa aggiuntiva aumenterebbero con IVA in più. Nel 2026 potrebbe pagare il superbollo solo il proprietario di un’auto di potenza superiore a 200 kW, mentre nel 2027 il tetto salirebbe a 225 kW. 

Perché la modifica

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Alcune stime parlano di circa 200 milioni di euro annui incassati dallo Stato col superbollo dal 2011: poca roba. In compenso, ha avuto un impatto negativo sul mercato automobilistico italiano, perché le macchine sportive si vendono meno: col calo nelle immatricolazioni e nei passaggi di proprietà di auto di grossa cilindrata, lo Stato incassa meno di IVA. C’è l’immatricolazione delle auto all’estero. Insomma, un bel boomerang per tutti, nato da un’idea partorita molto male dai tecnici di Monti.

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C’è una vecchia proposta

Augusto Marchetti (Lega, Commissione Trasporti Camera) ha presentato una proposta di legge per l’eliminazione del superbollo nel gennaio 2023: un emendamento basato sul fatto che ogni anno lo Stato perde decine di milioni di euro in mancato gettito IVA, IPT, bollo ordinario e assicurazioni, a causa delle immatricolazioni di veicoli ad alte prestazioni tramite società estere. Invece, le auto elettriche con potenze superiori ai 1.000 cavalli non pagano né bollo né superbollo, mentre un appassionato che acquista un’auto termica sportiva si trova a versare una sovrattassa annuale del tutto sproporzionata. Di qui la volontà di ridurre il superbollo o eliminarlo.

Attacco già nel 2013

Già nel 2013 l’Unrae Case estere si rivolse al governo di allora: “Abolire la dannosa e controproducente sovrattassa sul bollo auto, nata nel 2011 per portare nelle casse dello Stato 168 milioni di euro, che ha prodotto una serie di effetti perversi che stanno penalizzando l’erario, il mercato dell’auto e il suo indotto”. Nel solo 2012, invece, si è determinata una perdita complessiva, tra minori entrate fiscali e mancato introito, di circa 140 milioni, così suddivisa: per lo Stato 93 milioni di gettito IVA e 13 milioni di superbollo; per le Regioni 19,8 milioni di mancato pagamento del bollo; per le Province 5,2 milioni di mancata IPT e 9 milioni di addizionale sulla RCA.

Quando parleremo dell’IPT?

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Indubbiamente, il superbollo è inutile e dannoso. L’auspicio è che non sia un argomento pre-elettorale, tipo l’abolizione del bollo, la cancellazione delle accise, l’eliminazione del canone RAI. Ma prima o poi qualcuno dovrà parlare dell’IPT. Uccide il mercato dell’usato o di chi vorrebbe comprare una macchina da usare qualche mese e poi rivenderla. Il passaggio di proprietà è il cambio di un nome su un database. 

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