Tachigrafo: scoperta l’ultima diabolica truffa

M Magarini
Le Forze dell’Ordine hanno scoperto l’ultima truffa riguardante il tachigrafo: ecco in che cosa consiste e come viene accertata
Tachigrafo

Secondo la normativa stradale, gli autotrasportatori possono eseguire un numero limitato di operazioni di cabotaggio e osservare un periodo di riposo di quattro giorni fuori dai confini nazionali tra un ciclo e l’altro. Lo ha stabilito il legislatore per ridurre le probabilità di incidente sul lavoro, con potenziali gravi danni sia per il conducente sia per gli altri utenti della strada. Tuttavia, è diffusa la pratica di manipolazione del tachigrafo, ragion per cui le Forze dell’Ordine stanno cercando di intensificare i controlli. L’ultimo episodio accaduto in Italia risale agli scorsi giorni, quando, lungo la strada provinciale 235 a Trento Nord, è stata scoperta una nuova tecnica, volta a manipolare il ricevitore satellitare del dispositivo sui mezzi pesanti.

Truffa tachigrafo: Forze dell’Ordine fermano un autoarticolato a Trento

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Esso consiste in una chiavetta USB capace di bloccare e alterare la ricezione del segnale satellitare Gnss (Global navigation satellite system) del tachigrafo intelligente. In buona sostanza, il marchingegno va ad agire direttamente sulla frequenza dell’apparecchio di controllo e invia un segnale di interferenza. La posizione satellitare viene alterata e, così, anche la posizione assoluta del veicolo, in maniera da impedire alle autorità preposte di verificare il rispetto della normativa.

Il trasgressore aveva, pertanto, modo di disattivare le registrazioni, facendo risultare un minor numero di ore trascorse al volante. L’operazione è stata portata a termine con successo dalla divisione Pronto intervento infortunistica e viabilità della polizia locale Trento Monte Bondone, che già in passato si era saputa distinguere per la qualità del servizio svolto.

Individuare i responsabili è sempre complicato, poiché devono essere colti in flagrante. Al momento, non esistono, infatti, dei macchinari tanto sofisticati da prevenire la truffa. Che avviene direttamente sul dispositivo elettronico, senza risultare agli organi di Polizia.

Gli agenti hanno colto sul fatto un autotrasportatore polacco, che ora rischia di andare incontro a una sanzione esemplare. Stando a quanto sancisce il testo in materia, il trasgressore è perseguibile con una sanzione amministrativa di 2.400 euro, la sospensione della licenza di guida fino a tre mesi, la sottrazione di 10 punti della patente e gli oneri per il ripristino del tachigrafo (2 mila euro), senza poi dimenticare le possibili misure penali.

L’approccio severo dipende dalla necessità di porre un freno alla pericolosa pratica, diffusa un po’ in tutta Europa, che comporta pure la concorrenza sleale. Guidare in condizioni di stanchezza e stress, fisico e psicologico, può mettere a repentaglio l’incolumità generale, sia degli altri conducenti sia dei soggetti fragili quali ciclisti e pedoni.

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