Tavares (Stellantis) svela il futuro di Fiat 500 ibrida a Mirafiori e di Maserati

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il Cinquino ibrido arriva in fretta e “non vendiamo Maserati”.
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Due le cose principali che il capo di Stellantis Tavares ha detto al Parlamento: “Anticipiamo la Fiat 500 ibrida a Mirafiori al 2025 e non vendiamo Maserati”. Lo ha detto l’ad nell’audizione alla X Commissione Attività produttive della Camera e alla IX Commissione Industria del Senato, riunite nella Sala del Mappamondo di Montecitorio. Il Cinquino ibrido arriva non nel 2026 ma l’anno prima, e c’è la smentita su Maserati: “Non abbiamo alcuna intenzione di vendere il brand”, ha assicurato il top manager. Tuttavia, il dubbio era nato a luglio 2024 quando lui stesso aveva detto: via i marchi che non fanno soldi.

Sul Cinquino: “Abbiamo lavorato per ridurre i tempi di sviluppo e portare il modello sulle linee alla fine del 2025 e non nel 2026”. Invece, l’elettrico è “a migliore soluzione solo se garantisce l’uso di fonti rinnovavabili e una decarbonizzazione a 360 gradi”.

Su Maserati. “Stellantis non ha alcuna intenzione di venderla. Non è vero che non ci sono prodotti: abbiamo Grecale, GranTurismo, GranCabrio e MC20. Certo, dobbiamo risolvere problemi di marketing, soprattutto in Cina, ma ora abbiamo un nuovo responsabile”. 

Urgono incentivi dello Stato

Per Tavares il differenziale di costo tra le auto elettriche e le termiche è pari al 40%. Questo “sta creando tensioni insopportabili” sull’intero sistema automobilistico. “Voi, leader politici, dovete spiegarmi come faccio a gestire gli attriti e le conseguenze derivanti dal fatto che devo aumentare del 40% i miei costi”. I cinesi giocano in vantaggio del 30%. Morale: servono ecobonus statali per “l’accessibilità economica delle auto per la classe media”. Le aziende possono agire “accelerando la riduzione dei costi”. L’Italia rischia ha un costo dell’energia molto elevato, ha detto. Insomma, in Parlamento ha ripetuto quel che era noto da mesi. Zero novità. D’altronde, cosa poteva mai dire di nuovo?

Panorama grigio

“La situazione è molto difficile, ma vorrei che capiste che i regolamenti non li ha decisi Stellantis. Non abbiamo deciso noi, ci sono stati imposti. Anche a me non piace questa situazione, ma quando si ha un problema dobbiamo lavorare per risolverlo”. 

Un milione di veicoli

Il governo punta a un milione di veicoli l’anno prodotti in Italia per il 2030 da Stellantis. Sentiamo Tavares: “Io non parlo di vendite, ma di clienti. Se avessimo un milione di clienti, allora produrremmo un milione di veicoli. Ecco perché bisogna sostenere la domanda. Io non chiedo soldi per me, ma per i consumatori e perché possano acquistare quei veicoli”.

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La Francia che schiaccia l’Italia? Falso

Tavares ha chiesto ai politici di smetterla di dire falsità sul Gruppo,  su un’influenza francese per mettere l’Italia all’angolo, sull’assenza di un piano industriale o sul disimpegno nella ricerca e sviluppo. “Vi chiedo solo di verificare i fatti. Stellantis non intende abbandonare l’Italia: non abbiamo alcuna intenzione di perdere la nostra leadership. Per questo vogliamo mantenere i nostri impianti, non venderli ai cinesi: gli stabilimenti ci servono per sostenere la nostra leadership, ci rendono competitivi in Europa e noi non intendiamo indebolire la nostra posizione in Italia”.

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