Mentre il mercato auto globale barcolla tra l’inflazione, i costi del litio e la lenta adozione dei veicoli elettrici in alcune regioni strategiche, il vero arbitro della transizione energetica, il gigante cinese delle batterie CATL, continua a macinare profitti con una disarmante solidità.
L’azienda ha registrato risultati finanziari talmente robusti da spingere le sue azioni in una traiettoria nettamente ascendente. La prova della sua salute finanziaria non è solo negli utili, ma nella reazione entusiasta dei mercati: nell’ultimo mese, il prezzo delle azioni CATL è aumentato di un solido 4%, ma è l’analisi su base annuale a togliere ogni dubbio sulla sua posizione dominante, con una crescita impressionante del 38%.
L’aumento vertiginoso non è un lampo nel buio, ma la costante riaffermazione della sua supremazia nella fornitura di celle per batterie a quasi ogni grande costruttore auto mondiale. Il potere di CATL non è solo produttivo, ma finanziario, riflettendosi anche nell’andamento del NAV (Rendimento sull’Attivo Netto). Questo indicatore, cruciale per valutare la dinamica di un ETF (fondo di investimento) collegato al colosso, ha mostrato un incremento del 5,69% nell’ultimo mese e un balzo spettacolare del 41,5% su base annuale. Questi numeri non sono semplici statistiche di borsa, ma sono il termometro del potere che CATL esercita sull’intera catena di fornitura dell’elettrico.
Essendo il principale produttore mondiale di batterie, l’azienda si trova in una posizione invidiabile. Chiunque voglia produrre un’auto elettrica, in sostanza, deve bussare alla sua porta. I suoi utili solidi sono la conseguenza diretta di questo quasi-monopolio, che le permette di assorbire le fluttuazioni dei costi delle materie prime e di trasferire i prezzi sui costruttori, i quali, a loro volta, si vedono costretti ad aumentare i listini delle loro vetture.
In un settore dove i margini sono sempre più stretti, CATL è l’unico attore che, in buona sostanza, riesce a trasformare la crisi in opportunità, dimostrando che, nel mondo dell’auto elettrica, al momento, il potere non risiede in chi vende l’auto al cliente, ma in chi fornisce l’energia che la muove.
