Toyota Prius

Walter Gobbi

prius
La tecnologia ibrida ha origine nel 1997 quando venne lanciata, nello scetticismo di tutte le case automobilistiche occidentali pronte a difendere le qualità del Diesel, l’innovativa Toyota Prius. E’ ancora la Prius la pedina fondamentale che ha consentito a Toyota , fino ad oggi, di vendere nel mondo 2,4 milioni di ibride. Ed è proprio sulle Prius che la casa giapponese punta di vendere a partire dal 2011 un milione di ibride l’anno.

Il sistema di funzionamento della Toyota Prius è ormai noto: un motore a benzina 1.8 da 136 cv accoppiati ad un elettrico da 60 Kw. Il motore elettrico aiuta il benzina nelle accelerazioni e per le velocità inferiori a 50 km/h e circa 2 km (dichiarati, in realtà un po’ meno), può spingere da solo la Prius a zero emissioni.

Le batterie al nichel si ricaricano in viaggio con il motore a benzina e recuperando l’energia normalmente dissipata in frenata o decelerazione.

La Toyota Prius arriverà nel 2012 in tutte le concessionarie, ma una flotta di 600 esemplari sta già percorrendo km in tutto il mondo (200 auto in Europa di cui 100 nella sola città di Strasburgo). In pratica si tratta di una Prius identica a quella di oggi, ma con batterie al litio ricaricabili, oltre che in moto, anche ad una presa della corrente.
L’autonomia del motore elettrico impiegato da solo è tra le più alte possibili per le auto ibride: 20 km.

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