La prima presentazione al pubblico risale al lontano 1957 dal creatore Felix Wankel, che progettò il motore a soli 17 anni.
Il motore chiamato Wankel è di tipo rotativo, il movimento del pistone non è rettilineo alternato, ma rotativo intorno ad un asse.
Il principio di funzionamento si snoda attraverso più punti:
il rotore o pistone a tre lobi ruota attorno all’albero motore, e il movimento generato all’interno delle camere motore si compie attraverso 4 fasi classiche: aspirazione, compressione, combustione e scarico.
Il rotore ha 3 lati uguali, e quindi il processo di movimento avviene 3 volte al giro in modo sequenziale.
La particolare struttura del motore Wankel permette di ottenere dei vantaggi al quanto importanti ed evidenti:
minor numero di parti in movimento,
minore rumorosità e vibrazioni ridotte,
maggiore leggerezza,
minor numero di emissioni inquinanti,
maggiore potenza di un motore a pistoni alternativo, a parità di cilindrata,
semplicità di progettazione e di manutenzione.
Ad oggi l’unica vettura che adotta questo particolare tipo di motore è la coupè giapponese Mazda RX-8 del 2003, ma subito dopo la sua presentazione del 1957 diverse furono le vetture che montarono questo il Wankel:
R 80 NSU, Mercedes-Benz C111 e 350 SL, GM con Chevrolet e American Motors.
Anche in campo motociclistico il motore Wankel trovò applicazione:
Suzuky, Norton.