Twin’Run eTwin’Z

Walter Gobbi
Twin'Run eTwin’Z

Twin'Run eTwin’ZArrivano le Twingo del futuro. Renault ha recentemente presentato i due nuovi modelli delle auto. La versione sportiva Twin’Run e l’utilitaria a 5 porte Twin’Z.

La nuova auto sportiva, Twin’Run, ha sfrecciato nel circuito cittadino di Monaco, dove si tiene il famoso Gran Premio di Formula Uno. Invece, Twin’Z è stata presentata alla Triennale di Milano, durante la Design Week.
Il principio comune di queste due nuove Twingo è l’intenzione strategica di Renault di rivoluzionarsi nei concept e caratteristiche delle city car. Macchine create per la guida cittadina ma con caratteristiche di modelli sportivi e dagli alti comfort interni.

Twin’Run si può definire un piccola macchina da corsa, Axel Breun, direttore design delle Concept-Car, ha descritto le caratteristiche principali della nuova automobile. ”Twin’Run incarna quella piccola vena di follia che Renault alimenta da decenni per la gioia degli appassionati di sport automobilistici. Nessuno ha dimenticato la R5 turbo o la Clio V6. Twin’Run e’ la degna erede di quei piccoli bolidi super energetici, che suscitavano tanta simpatia”.
La nuova Twingo sportiva sperimenta la nuova architettura a motore e trazione posteriori. Utilizza il motore V6 di 3.498 e da 320 cavalli a 6.800 giri/minuto e un trasmissione sequenziale a 6 rapporti SADEV. Il telaio è multi tubolare in acciaio, con sospensioni anteriori e posteriori a doppio triangolo. Nelle carreggiate anteriori e posteriori sono presenti ammortizzatori molla OHLINS 2.

La nuova Renault Twin’Z vede, invece, la collaborazione di diversi professionisti del design. In primis, Laurens van den Acker che da un paio di anni si occupa dello stile dei modelli Renault. Per l’interno, invece ha lavorato l’inglese Ross Lovegrove, designer di arredamento che ha concepito un nuovo stile per l’interno dell’autovettura. La sua filosofia di base è “l’auto si vive da dentro” e questo ha portato miglioramenti negli aspetti ergonomici, di visibilità e luminosità del veicolo. L’abitacolo è stato pensato come un salotto, lo spazio  stato ottenuto grazie allo spostamento del motore nella parte posteriore e all’alloggiamento delle batterie sotto il pianale.

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