Volkswagen, BMW e Mercedes in trattativa per un “ammorbidimento” americano

Le borse hanno premiato le prospettive di accordo. BMW ha guadagnato il 3,1%, Volkswagen il 2,2% e Mercedes l’1,8%.
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La Germania, storica locomotiva economica d’Europa, sta affrontando un momento complesso. Dopo due anni consecutivi di calo del Prodotto Interno Lordo (PIL), il Paese deve ora fare i conti con una crisi che coinvolge anche i suoi pilastri industriali più forti, in primis il settore automobilistico. Colossi come BMW, Mercedes e Volkswagen si trovano a navigare acque sempre più agitate.

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Le vendite arrancano, l’elettrificazione richiede investimenti colossali, e l’evoluzione verso un ecosistema digitale e basato sul software mette a dura prova i modelli di business tradizionali. A tutto questo si sommano costi energetici in aumento, manodopera più onerosa e una nuova minaccia: le barriere doganali imposte dagli Stati Uniti.

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Ebbene, i principali gruppi automobilistici tedeschi starebbero “trattando” con il Dipartimento del Commercio statunitense per raggiungere un’intesa che possa ridurre l’impatto dei dazi del 25% sulle auto importate negli USA, il principale mercato extraeuropeo per i tre marchi. L’obiettivo è chiaro: ottenere un meccanismo di credito compensativo per i veicoli prodotti negli States e successivamente esportati, così da bilanciare i costi imposti dalle nuove tariffe.

Washington potrebbe concedere agevolazioni solo a fronte di investimenti significativi da parte dei costruttori tedeschi, in grado di generare benefici diretti per l’economia americana.

In questo scenario, BMW, già primo esportatore di auto dagli States per volume, potrebbe giocare un ruolo chiave. L’azienda ha dichiarato di attendersi un allentamento delle tariffe entro luglio, segnale che lascia spazio a un moderato ottimismo.

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Parallelamente, Mercedes ha già reagito con contromosse concrete: l’iconico SUV GLC sarà prodotto anche nello stabilimento di Tuscaloosa (Alabama) per soddisfare meglio la domanda locale.

Nel frattempo, le borse hanno premiato le prospettive di accordo. BMW ha guadagnato il 3,1%, Volkswagen il 2,2% e Mercedes l’1,8%, segno che il mercato crede nella possibilità di una distensione. In un contesto globale dove competizione asiatica e instabilità politica rendono il terreno sempre più scivoloso, le decisioni dei prossimi mesi saranno cruciali per il futuro del settore automotive made in Germany.

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