Volvo nella bufera: piovono gravi accuse

M Magarini
Volvo finisce nella bufera con un altro grande produttore di automobili con pesanti accuse a carico di entrambe.
Volvo EX30

L’indagine antidumping avviata dall’Unione europea sulla Cina rischia di risucchiare pure Volvo e Tesla. Con una decisione storica, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha comunicato la volontà di scavare a fondo sul modus operandi del Paese asiatico. I sussidi sarebbero, infatti, destinati a ridurre le spese produttive, invece di favorire il territorio e incentivare il progresso tecnologico.

Volvo bersaglio di attacchi: cosa le viene attribuito

Volvo

Non è tollerato un sistema scorretto all’interno né tanto meno si intende permettere il “giochino” all’esterno, ha sottolineato l’alto funzionario dell’organo comunitario. Di rimando, da Pechino hanno gridato al protezionismo e rivendicano il libero mercato. Sull’effettiva colpevolezza o meno spetterà all’organo giudicante esprimersi in merito. Il timore del Vecchio Continente è di assistere allo stesso epilogo registrato nel settore fotovoltaico, quando le start-up locali ebbero vita breve.

A causa del grande supporto della politica, le realtà cinesi presero il sopravvento e allora nessuno ebbe scampo. Reggere botta era diventato insostenibile, dati i differenti costi da fronteggiare. Ora è prematuro dichiarare colpevole lo Stato orientale, ma le indagini avallate consentiranno di spazzare via i dubbi.

Nel frattempo, emerge il sospetto di operazioni “poco lecite” da parte di due rinomati Costruttori, cioè Tesla e Volvo. Entrambe saranno poste sotto la lente d’ingrandimento, con l’accusa di aver in qualche modo contribuito al sistema. Il commissario per il commercio europeo, Valdis Dombrovskis, ha ammesso il sospetto che dei sussidi abbiano tratto beneficio Volvo (proprietà della Geely) e altre aziende estere operanti in Cina.

Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, l’Ue ha detto di accettare la concorrenza cinese, purché concorra in maniera leale, anziché manipolare i prezzi. Stando ai rumor non confermati, Tesla avrebbe goduto dei sussidi, in quanto ha iniziato a esportare i propri veicoli dalla Gigafactory di Shanghai. Dai marchi interessati nessuno ha deciso di rilasciare dei commenti e non è nemmeno che provvedano in futuro. Il timore di perdere delle ragguardevoli quote di mercato è parecchio avvertito dai giganti del Vecchio Continente.

Già al Salone di Monaco, andato in scena a inizio settembre, la concorrenza proveniente da lontano ha attirato su di sé i riflettori. Tra le proposte esposte alla kermesse bavarese, ha colpito la formula molto low cost della Jiayuan Komi 2024, che in Italia costeranno appena 10 mila euro. Le vendite inizieranno a ottobre mettendo in difficoltà la Dacia Spring, che ha lungamente detenuto il titolo di bev più economica in circolazione.

Seguici con Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle notizie Automotive Clicca Qui!

  Argomento: