Bis per Mirafiori di Stellantis: dopo le 1.520 del 2024 coinvolte dall’iniziativa precedente, firmata a marzo e completata entro il mese di dicembre, adesso via 610 lavoratori tramite incentivo all’esodo. Il tutto comunicato ai sindacati dalla direzione aziendale, che ha ufficializzato l’avvio della procedura. Colpiti Carrozzerie (250 persone) e gli Enti Centrali (212), poi 19 persone alle Presse, 31 alle Costruzione Stampi, 53 alla PCMA di San Benigno, 9 alla ex Tea di Grugliasco, 20 al Services, 16 al Centro Ricerche Fiat.
A Mirafiori via 610 lavoratori: per il futuro
Secondo Stellantis, il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera. “Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido”. Il riferimento è alla 500.
“Per Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, l’accordo di oggi sulle uscite incentivate in Stellantis deve servire per aprire la strada all’assunzione di giovani lavoratori in vista dell’avvio produttivo della 500 ibrida. “Dopo aver stabilito l’accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani, chiederemo all’azienda di prendere un impegno: avviare nuove assunzioni a Mirafiori per garantire un solido futuro allo stabilimento e alla città”.
Durissima la Fiom Cgil contro Stellantis
Per la Fiom Cgil di Torino, ecco il segretario generale provinciale Edi Lazzi, “cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino”. Ecco perché non c’è la firma di un accordo “in cui nulla è previsto per il futuro. Invece di rilanciare le produzioni, di avere un piano composito per lo storico stabilimento torinese, il nuovo AD continua a solcare la strada sbagliata del suo predecessore. Dopo aver fatto il giro di Mirafiori, sarebbe utile che incontrasse i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori per confrontarsi e trovare le giuste soluzioni per non disperdere completamente un patrimonio collettivo fatto di saper fare, conoscenze e abilità nel costruire autovetture”. E Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori: “Stellantis spende più soldi per mandare via i suoi dipendenti, di quanti ne mette a disposizione per coloro che rimangono. Perfino l’aumento in busta paga appena pattuito, lo riceveranno i pochi fortunati che lavorano, mentre nulla avranno i cassintegrati che continueranno a ricevere l’importo erogato dall’Inps”.
Fiat 500 ibrida, modello chiave
Dopo il flop della 500 elettrica, ci si attende tanto dalla mild hybrid. In modo da intercettare la tendenza europea, e rilanciare lo storico sito torinese. Impresa difficile per la concorrenza fortissima, l’inflazione, il contesto economico e sociale, le tensioni di vario genere nel settore automotive.
Le date di Filosa
In quanto a Filosa, Stellantis ha annunciato che il suo consiglio di amministrazione lo ha scelto all’unanimità come nuovo Chief Executive Officer, a seguito di un approfondito processo di ricerca di candidati interni ed esterni, condotto da un comitato speciale del consiglio guidato dal Chairman John Elkann. La Società terrà un’assemblea straordinaria degli azionisti, che sarà convocata nei prossimi giorni, per eleggere Antonio Filosa nel consiglio di amministrazione come amministratore esecutivo della società. Nel frattempo, i poteri di Chief Executive Officer saranno esercitati a partire dal 23 giugno 2025.
Stellantis: in quanti sono
Facendo due conti, a inizio 2021 Stellantis contava 55.000 dipendenti in Italia: all’epoca, l’azienda nacque dalla fusione fra FCA e PSA. Adesso, considerando anche quest’ultima uscita di Mirafiori, siamo a meno di 40.000. Si è viaggiato in media al ritmo di 5.000 unità in meno in tre anni e passa. Gli ecobonus statali del passato hanno fallito: c’è grande attesa per le mosse di Filosa.
