Il gruppo Stellantis, che racchiude ben quattordici brand, da Fiat ad Alfa Romeo, passando per Opel, Citroen, Peugeot, Jeep e Maserati, rischia di apparire agli occhi di alcuni analisti come un gigante troppo lento, goffo e dispersivo per affrontare le sfide del mercato globale. Nonostante le critiche, Stellantis non è priva di prospettive. Il gruppo sta lavorando con decisione sulle sinergie, soprattutto in Europa, dove marchi come Citroen, DS e Peugeot collaborano sempre più strettamente nella condivisione delle piattaforme, riducendo costi e accelerando i tempi di sviluppo.
Alfa Romeo cerca di ritagliarsi un ruolo centrale nella rinascita sportiva e premium del gruppo. Una strada senz’altro non facile. Il caso dell’Alfa Romeo Junior, però, lo dimostra chiaramente. Il modello ha infatti conquistato rapidamente il mercato, con volumi di vendita superiori alle aspettative. È un segnale che, con scelte rapide e coraggiose, anche le situazioni più critiche possono essere ribaltate.

Alfa Romeo, che negli ultimi anni ha sofferto per la mancanza di aggiornamenti su Giulia e Stelvio (a breve destinatarie di vere e proprie rivoluzioni), ha ancora diverse carte da giocare. La futura gamma includerà non solo elettriche, ma anche versioni ibride, più in linea con le richieste del pubblico internazionale.
Nel mondo parallelo della creatività digitale, c’è chi sogna in grande. Un artista noto sui social come cool.car.design ha immaginato un’ammiraglia Alfa Romeo, una berlina di lusso, basata sulla piattaforma STLA Large, che potrebbe unire eleganza italiana e proporzioni imponenti in stile americano.

Si tratta solo di un esercizio di stile, ma testimonia quanto il marchio del Biscione sia ancora capace di accendere l’immaginazione. Il design ipotizzato, con profilo raffinato, posteriore imponente e dettagli cromati, mostra cosa potrebbe diventare Alfa Romeo se decidesse di spingersi in territori finora inesplorati. Con una bella boccata Oltreoceano (oltre che in Maybach) che, in tempi di grandi fatiche americane, forse, potrebbe non guastare per il futuro internazionale del Biscione.