Nei social e nel web va di moda catturare l’attenzione dell’automobilista italiano con affermazioni tipo: auto da comprare con 1,5 euro al giorno. Ma esiste davvero una macchina con una formula così allettante? No. Si gioca spesso sull’equivoco con titoli clickbait.
Auto da comprare con 1,5 euro al giorno: serve un anticipo corposo
C’è qualche offerta nei portali dei costruttori, dove ci si trova davanti al seguente schema.
- Anticipo 4.868 euro
- Rata mensile di 49 euro
- Per 35 rate mensili
- Valore Futuro (maxi rata) 10.368 euro
- TAEG 7,04%
È il caso della Citroën C3 You Turbo 100 S&S, tutto spiegato con chiarezza dal sito dell’azienda francese del Gruppo Stellantis.
Pertanto, prima sganci l’anticipo, poi i 49 euro al mese. Che grosso modo fanno 1,63 euro al giorno immaginando un mese di 30 giorni. Non è quindi per nulla vero che la paghi 1,5 euro (o 1,63 euro) al giorno. In più, alla fine, c’è anche l’eventuale maxi rata: il Valore futuro che sei libero di versare per tenere la macchina.
Villa di 10 milioni di euro a 1,5 euro al giorno
Applicando quel ragionamento perverso di qualche canale social e sito web, allora posso comprare anche una villa di 10 milioni di euro a 1,5 euro al giorno. Infatti, verso come anticipo 9,99 milioni di euro; più 1,5 euro al giorno per circa 6.667 giorni, che equivalgono a poco più di 18 anni e 3 mesi.

Marketing in tv
Ogni tanto c’è qualche pubblicità in tv dove viene indicata con grande evidenza la rata mensile, che è bassa. Con minore enfasi, l’anticipo. Per non dire della maxi rata finale. Tutto in regola, visto che esiste anche una super visione di qualche autorità. Ma un conto è il marketing dei Gruppi auto che spinge, un conto è un canale sociale o un sito che deve informare il cliente. È solo una piccola parte della rata mensile, che a sua volta è una frazione del costo totale del mezzo. Usare questa cifra per catturare l’attenzione è un modo per far sembrare accessibile un acquisto molto costoso. Ormai, tutte le auto nuove costano tantissimo, e non se ne esce: l’UE ha imposto innumerevoli aiuti elettronici anche per le piccole, facendo schizzare insù i prezzi. Bisogna interpretare le offerte di finanziamento e riconoscere le ambiguità del marketing.
Non per nulla, gli italiani si rifugiano nell’usato. Spesso diesel, che avrebbe un successo ancora più clamoroso in assenza della crociata degli Enti locali contro le auto a gasolio. In subordine benzina e ibrido.