B-Suv Fiat 600 fatta in Polonia: giusto eliminare la bandiera italiana dal paraurti e perdere il fascino Italia?

Ippolito Visconti Autore News Auto
La B-Suv Fiat 600 fatta in Polonia non avrà più la bandiera italiana dal paraurti. Lo ha deciso Stellantis, liberamente, senza che il governo Meloni abbia protestato.
fiat 600 bandiera dietro paraurti

La B-Suv Fiat 600 fatta in Polonia non avrà più la bandiera italiana dal paraurti. Lo ha deciso Stellantis, liberamente, senza che il governo Meloni o il ministro delle Imprese Urso abbiano detto qualcosa a qualcuno di ufficiale. Siamo a due: questa cosa è antecedente alla Fiat Topolino, che ha perso il tricolore, perché fatta in Marocco. Obiettivo di Tavares, giocare d’anticipo: zero problemi doganali eventuali come quelli del quadriciclo leggero prodotto in Africa. E zero discussioni con esponenti dell’esecutivo. Una sorta di normalizzazione. Per buoni rapporti e per prevenire noie legali. Nel totale rispetto delle leggi sull’Italian sounding: nulla deve richiamare l’Italia se viene fatto altrove. Proprio come accaduto all’Alfa Milano divenuta Junior dopo le rimostranze di Urso. Tutto questo sebbene il mezzo venga concepito, disegnato, progettato, studiato, ideato qui. Conta la sede della fabbrica.

fiat 600 bandiera dietro paraurti

Niente bandiera, meno fascino

Peccato perché l’Italia è sinonimo storico di fascino, bellezza, design di ogni epoca, storia, tradizione, classe: abbiamo secoli di automotive nel sangue, innovazioni. La bandiera dell’Italia è amore, stupore, passione. Senza bandiera, Fiat Topolino e Fiat 600 perdono qualcosa. D’altronde, se qualcuno in azienda ha messo la bandiera, un motivo ci sarà, non vi pare? La ragione è semplice: il tricolore attrae. Altrimenti avrebbero piazzato un’altra qualsiasi bandiera di un’altra qualunque nazione al mondo. Che però era, è e sempre sarà meno sexy dell’Italia. Insomma, questa storia può danneggiare Stellantis. Giustamente, c’è Italia nel logo/lettering Lancia. La quale ha fatto macchine che le altre Case nel mondo manco immaginano.

Qual era il vero target del legislatore con la normativa del 2002? Difendere i prodotti enogastronomici italiani da oscene e squallide imitazioni da parte di aziende estere: immangiabili prodotti che si fregiavano di nomi e simboli italiani. Cose fatte altrove e pensate altrove. Bisogna un po’ vedere il senso di norme e cavilli, per dare la corretta interpretazione ai codici nel complesso, anche perché chi scrive le leggi non può disciplinare ogni singolo evento.

fiat 600 bandiera dietro paraurti

L’Italia e linea di Stellantis

Il pensiero di Stellantis in materia è così sintetizzabile: la presenza dei colori della bandiera italiana sul veicolo non ha altra finalità che indicare l’origine imprenditoriale del prodotto. Il cui design e stile sono stati ideati, disegnati e progettati da un soggetto italiano, Stellantis, detentore del marchio Fiat. La società è chiara e trasparente: dice subito dove viene fatta la macchina. Non c’è trucco, non c’è inganno. Poi c’è proprio la classica etichetta: per la Fiat 600, Made in Poland. Nessun equivoco al riguardo.

Paradosso Fiat con la i di Italia

Non Stellantis, ma forse in generale altri stanno un po’ esagerando. A essere precisini al millimetro, allora le Fiat non prodotte in Italia non potrebbero, per iperbole assurda, per paradosso provocatorio, chiamarsi Fiat, dove la i di Fiat sta per Italia. O italiana. Pensiamo a 500, 600, Tipo, Topolino, Fiorino, Doblò, Scudo. 

Quali auto Stellantis possono avere la bandiera italiana

Fra i modelli Stellantis che in teoria possono avere il tricolore, eccone alcune: Jeep Compass, Jeep Renegade, Alfa Romeo Giulia, Alfa Romeo Stelvio, Alfa Romeo Tonale, Fiat 500 elettrica. Perché fatte in Italia.

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