Batterie auto elettriche da Ue e Cina: quanto inquinano? La scoperta

Ippolito Visconti Autore News Auto
Ricerca di Transport & Environment (T&E), organizzazione ambientalista indipendente europea: le batterie auto elettriche fatte in Europa potrebbero essere fino al 60% meno inquinanti di quelle cinesi.
batterie auto elettriche foto

Ricerca di Transport & Environment (T&E), organizzazione ambientalista indipendente europea: le batterie auto elettriche fatte in Europa potrebbero essere fino al 60% meno inquinanti di quelle cinesi. Si ridurrebbe l’impronta di carbonio rispetto a una catena del valore interamente controllata dalla Cina: questo calo si attesterebbe al 37%, tenendo conto dell’attuale mix energetico medio in Ue. L’onshoring, cioè produrre nel Vecchio Continente, di celle delle batterie e dei componenti necessari per soddisfare la domanda europea di sistemi di accumulo avrebbe un altro risultato: risparmiare circa 133 milioni di tonnellate di CO2 tra il 2024 e il 2030, l’equivalente delle emissioni annuali totali della Repubblica Ceca.

batterie auto elettriche

Batterie auto elettriche: Europa indietro

C’è un problema. Meno della metà dell’intera produzione di batterie agli ioni di litio, pianificata in UE da qui al 2030, è sicura di nascere. L’Europa ha il potenziale per rendersi autosufficiente nella produzione di celle dal 2026. E per più della metà della sua domanda di catodi entro il 2030. Ma serve litio raffinato. L’Ue deve fugare ogni incertezza sull’abbandono dei motori endotermici, per T&T: infatti ora la sinistra ha qualche dubbio sul bando al termico.

batterie auto elettriche

Appello a Giorgia Meloni sull’elettrico

Ecco allora l’appello al governo Meloni da parte di Carlo Tritto, Policy Officer per T&E Italia: l’esecutivo dovrebbe capire che le batterie auto elettriche e i metalli che le compongono sono il nuovo oro. Forti requisiti di sostenibilità, come le imminenti norme sull’impronta di carbonio delle batterie, possono sostenere e premiare una produzione locale più pulita e sottrarci alla dipendenza dalla Cina. Per Tritto, l’Italia può giocare un ruolo propulsivo in Europa: un sostegno alla transizione, negoziando migliori strumenti di finanziamento per le Gigafactory, le mega aziende che sfornano batterie. 

Da noi, c’è stato il fallimento del progetto ItalVolt, con una capacità di 45 GWh. Ora la capacità produttiva nazionale è scesa a 48 GWh. Dove? Abbiamo gli impianti di Teverola (FAAM, già operativa) e Termoli (ACC, in via di realizzazione). Invece Finlandia, Regno Unito, Norvegia e Spagna sono i Paesi con la maggiore quota di impianti pianificati a rischio medio-alto. 

Seguici con Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle notizie Automotive Clicca Qui!

  Argomento: