Auto NEV cinese: quanti marchi su 129 riusciranno a sopravvivere alla tempesta entro il 2030

Solo 15 marchi di veicoli elettrici in Cina saranno finanziariamente sostenibili entro il 2030, afferma AlixPartners.
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Solo 15 dei 129 marchi che attualmente vendono veicoli elettrici e ibridi plug-in a benzina (NEV, auto a nuova energia) in Cina saranno finanziariamente sostenibili entro il 2030, poiché l’intensa concorrenza costringe al consolidamento e alcuni all’uscita dal mercato. Si prevede che questi 15 marchi rappresenteranno circa il 75% del mercato cinese dei veicoli elettrici e ibridi plug-in entro la fine del decennio, con una media di vendite annue di 1,02 milioni di veicoli ciascuno. È quanto emerge dal Global Automotive Outlook 2025 di AlixPartners, l’analisi approfondita annuale del settore condotta dalla società di consulenza globale, senza specificare i nomi dei marchi.

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L’intervento delle amministrazioni

Tuttavia, si prevede che il consolidamento in Cina procederà più lentamente rispetto ad altri mercati, ha affermato Stephen Dyer, responsabile della divisione automotive di AlixPartners in Asia, poiché le amministrazioni locali potrebbero sostenere marchi non redditizi a causa della loro importanza per le economie regionali, l’occupazione e le catene di approvvigionamento.

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“La Cina è uno dei mercati NEV (veicoli a nuova energia) più competitivi al mondo, con intense guerre dei prezzi, rapida innovazione e nuovi entranti che alzano costantemente l’asticella”, ha affermato Dyer. “Questo contesto ha portato a notevoli progressi tecnologici ed economici, ma ha anche lasciato molte aziende in difficoltà nel raggiungere una redditività sostenibile”.

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Guerra dei prezzi

Il mercato automobilistico cinese, il più grande al mondo, sta attualmente affrontando una guerra dei prezzi e una significativa sovraccapacità produttiva, entrambi fattori che stanno mettendo a dura prova la redditività. A parte BYD e Li Auto, nessun altro produttore cinese di veicoli elettrici quotato in Borsa ha raggiunto la redditività per l’intero anno. Le autorità di regolamentazione cinesi hanno chiesto alle case automobilistiche di porre fine alla guerra dei prezzi. Tuttavia, Dyer ha affermato che probabilmente continuerà, ma attraverso fattori “nascosti” come i sussidi assicurativi e i finanziamenti a tasso zero, piuttosto che attraverso tagli diretti dei prezzi. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva degli stabilimenti automobilistici cinesi è sceso a una media del 50% in Cina lo scorso anno, il livello più basso degli ultimi dieci anni, con un conseguente impatto negativo sui profitti.

Sei punti chiave

1) Il Nuovo Modello Operativo cinese consente alle case automobilistiche di immettere i veicoli sul mercato a una velocità doppia, con investimenti inferiori del 40-50% e un vantaggio sui costi del 30%.
2) I marchi cinesi raggiungeranno il 67% del mercato interno nel 2025, mentre i marchi stranieri continueranno a perdere quote di mercato.
3) Le Case automobilistiche cinesi raddoppieranno la loro quota di mercato in Europa, portandola al 10% entro il 2030.
4) Le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale stanno riducendo i tempi di sviluppo e i costi di verifica del 20%, aprendo la strada alla realizzazione di una fabbrica completamente automatizzata.
5) Si prevede che le società automobilistiche cinesi aumenteranno la produzione annua in Europa di 800.000 veicoli entro il 2030, mentre le loro controparti europee potrebbero chiudere 400.000 unità di capacità, l’equivalente di 1,5 stabilimenti di produzione. Ciò ha innescato una riduzione del portafoglio, con i fornitori europei che hanno stanziato oltre 18 miliardi di dollari in asset da cedere, secondo l’analisi.
6) Un requisito fondamentale è comprendere appieno e capitalizzare la rivoluzione della mobilità avanzata, inclusi gli ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla guida). Il Celeste Impero è ora leader nella tecnologia di bordo, dai NEV agli ADAS, non solo in termini di costi. L’Outlook rileva che la crescita del mercato globale degli ADAS sta superando quella dei veicoli tradizionali e prevede che raggiungerà i 50 miliardi di dollari entro il 2030, con una quota di mercato del Dragone che salirà al 45%.

I 15 sopravvissuti secondo noi

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AlixPartners non ha nominato i 15 marchi che si prevede siano finanziariamente sostenibili entro il 2030. Perché? Chissà: magari nominare vincitori e perdenti potrebbe avere un impatto diretto sul valore delle azioni. Allora facciamo noi un’ipotesi, spiegando i motivi della scelta.

1) BYD. Il leader indiscusso, già profittevole e con una forte integrazione verticale. Intelligenza Artificiale a tutto spiano e aggressività straordinaria.
2) Li Auto. Ha un focus sul segmento dei veicoli ibridi con autonomia estesa (REEV), molto popolare in Cina.
3) NIO. Marchio premium con una forte base e un modello di business innovativo (battery swap).
4) XPeng. Punta forte sulla guida autonoma.
5) Geely (con Zeekr e Polestar fra l’altro). Solidità e capacità produttiva immense.
6) SAIC (con MG per l’export). SAIC è un gigante. MG fa faville in UE.
7) Changan. Produttore statale con forti investimenti in ricerca: vuole invadere presto l’UE con una fabbrica.
8) GAC Aion. Fa breccia nel sud-est asiatico.
9) Chery. Espande rapidamente la gamma BEV.
10) Great Wall Motor (con ORA e WEY). Una di quelle che ha messo nel mirino BYD criticando la guerra dei prezzi.
11) Leapmotor. Ha stretto una partnership con Stellantis: accesso a nuovi mercati.
12) Seres (con AITO, in collaborazione con Huawei). Software e tecnologia a tutto spiano.
13) Dongfeng (con Voyah). Ventaglio dal meno caro al premium.
14) Volkswagen (tramite le sue JV cinesi per EV). Anche le joint venture continueranno a giocare un ruolo. Volkswagen, con SAIC e FAW, sta investendo massicciamente nella sua strategia BEV in Cina, con piattaforme dedicate (MEB).
15) Xiaomi. Il prezzo delle azioni del Gruppo ha raggiunto un nuovo massimo storico rendendo il suo fondatore Lei Jun l’uomo più ricco della Cina. L’impennata è stata trainata principalmente dal successo del lancio dell’attesissimo modello YU7, che ha ricevuto quasi 300.000 ordini fermi in un’ora dal lancio.

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