Bonus casa disastro truffe: soldi preziosi per i bonus auto

Ippolito Visconti Autore News Auto
Mentre si attendono i pochi bonus auto, Italia alle prese con lo scandalo sconfinato del bonus casa. Emergono truffe da brivido.
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Mentre si attendono i pochi bonus auto, Italia alle prese con lo scandalo sconfinato del bonus casa. Emergono truffe da brivido: società fantasma, evasori totali, addirittura immobili inesistenti. La Guardia di finanza indaga e fa perquisizioni ovunque lungo lo Stivale, in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige, ma pure in Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Puglia. Congelata una somma abnorme, un miliardo di euro crediti. Peccato, sarebbero stati soldi preziosi da dare per i bonus auto. Qui, nel settore veicoli, il rischio truffe è quasi zero: lo Stato piazza il fondo, la concessionaria fa la prenotazione nella piattaforma Invitalia, lo sconto è immediato. A beneficio di ambiente, sicurezza stradale, livelli occupazionali, indotto, Iva. 

Siamo ancora in tempo: dal bonus casa al bonus auto

Adesso c’è questo miliardo di euro congelato, più un bel po’ di soldi da recuperare. Denaro che può essere preso e messo nell’auto. Ne ha bisogno come ossigeno vitale. Dentro chi ha preso il bonus casa c’è gente che percepisce il reddito di cittadinanza o come si chiama adesso: assurdo. Questo non accade con l’auto. Impossibile creare per le vetture crediti d’imposta del tutto inesistenti, perché ottenuti tramite l’utilizzo di fatture false.

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Incentivi auto, non molto

Inizialmente, i fondi degli incentivi auto 2024 ammontavano a 950 milioni di euro (793 dei quali destinati alle sole auto). Includendo solo una parte delle risorse stanziate per il 2024, più gli avanzi del 2023. Ma l’8 maggio 2024 per finanziare le politiche previste dal decreto Coesione, il governo ha decurtato di un quarto, di 250 milioni, totale destinato dal decreto Draghi del 2022 alla filiera automotive per il 2025. Eliminati poi 60 milioni di euro. Da dove? Dai fondi per il 2024 destinati ai contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2 (autovetture e autocarri). Taglio anche di 20 milioni per l’acquisto di infrastrutture di ricarica a uso domestico.

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