Boom incassi per multe stradali 2024 dei Comuni: Milano superstar

Dati pubblicati dai più grandi Comuni entro il 31 maggio 2025 e riferiti agli incassi del 2024: le multe stradali hanno generato incassi record.
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Addirittura 650 milioni di euro nel 2024, +11,3% rispetto al 2023, di incassi da multe stradali per i Comuni italiani: lo annunciano Codacons e Assoutenti considerando i più grandi Enti che hanno rendicontato. Bisogna poi vedere chi resta fuori dal conteggio e per quante centinaia di milioni di euro. Eppure l’importo del singolo verbale non è aumentato; è cresciuto – con ogni probabilità – il numero di verbali. Dati da autovelox, ZTL, telecamere al semaforo, stalli blu.

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Incassi per multe stradali 2024: le magnifiche quattro con Milano leader

1) Milano: quasi 205 milioni di euro (+57,5% rispetto al 2023), confermandosi la città con i maggiori incassi.
2) Roma: quasi 169 milioni di euro.
3) Firenze: 61,5 milioni di euro.
4) Torino: 45,3 milioni di euro.

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Verona, Padova e Palermo, che insieme ai primi 4 hanno dichiarato circa 650 milioni di euro in sanzioni. Un bel record.

Il caso di Palazzo Marino

Perché Milano schizza in alto? Area B e Area C (95 euro a multa nelle due grandi ZTL), poi altre Zone a Traffico limitato, autovelox spesso con limiti di 50 km/h, stalli blu a pagamento e gialli per i residenti, apparecchi con telecamera che scova il semaforo rosso. Palazzo Marino è il re. Certo, lo sappiamo, per non prendere le multe basta rispettare il Codice della Strada, i segnali, le regole, i blocchi agli Euro 2, Euro 3, Euro 4. Diciamo che sono strumenti per migliorare la sicurezza, ma che alle casse esauste per le gestioni politiche non attentissime non fanno male questi primati.

Autovelox: zero omologazione, zero multe

Ma c’è la grana autovelox ovunque in Italia. Necessaria l’omologazione. Per questa, serve il decreto del ministero delle Imprese: lo impone l’articolo 142 del Codice della Strada. Lo ribadisce una decina di decisioni della Cassazione. L’omologa d’ufficio del ministero delle Infrastrutture non vale: infatti, l’Unione Europea lo boccerebbe. Innumerevoli sentenze dei Giudici di pace annullano le multe da autovelox. Sono 62 milioni di euro dei 649 milioni totali nelle città analizzate. Per Codacons e Assoutenti, senza criteri uniformi e validazioni ufficiali, gli automobilisti potrebbero impugnare le sanzioni.

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Dove vanno investiti i soldi delle multe

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In Italia, la destinazione dei proventi derivanti dalle multe stradali è disciplinata dall’articolo 208 del Codice della Strada. I soldi devono essere investiti in manutenzione e sicurezza delle strade. Almeno il 50% dei proventi spettanti agli Enti locali va destinato a interventi di sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica stradale (in misura non inferiore a un quarto di questa quota). 

Nel 50%, una parte non inferiore a un quarto è destinata alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere, e alla sistemazione del manto stradale. 

Una quota del 50% dei proventi (sempre in misura non inferiore a un quarto di tale quota) deve essere destinata al potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale. Questo include l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature per i Corpi e i servizi di polizia provinciale e di polizia municipale.

Trasparenza e rendicontazione: occhio

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I Comuni devono determinare annualmente, con delibera della giunta, le quote da destinare a queste finalità. Sono tenuti a redigere una relazione annuale che specifichi l’ammontare complessivo dei proventi incassati, la destinazione delle risorse e le spese sostenute per ogni intervento. 

Una multa a chi fa le multe male o a chi non investe i proventi

Servirebbe poi un controllore che multi i responsabili dei Comuni poco trasparenti che controllano male gli automobilisti da controllare con gli autovelox. Ma questo è un altro discorso ancora. Per i cittadini che non pagano, sanzione doppia. Se ancora non paghi, c’è il Comune stesso o l’ente riscossore con metodi per la coercizione: ganasce fiscali o altro.

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