BYD, rilancio e attacco all’Europa: i dirigenti ci credono e acquistano mezzo milione di azioni

Al momento, BYD è al lavoro per costruire una supply chain europea solida, avviando trattative con decine di fornitori locali di componenti.
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La più grande casa automobilistica cinese, BYD, ha scelto l’IAA Mobility 2025 di Monaco di Baviera come palcoscenico per annunciare una nuova fase della sua strategia globale, con un forte accento sull’espansione europea.

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L’azienda di Shenzhen, leader mondiale nella produzione di veicoli elettrici a batteria, ha registrato numeri record: nei primi otto mesi del 2025 le vendite in Europa sono triplicate, raggiungendo 84.400 unità, e l’obiettivo dichiarato è continuare a crescere a ritmi sostenuti in questa regione chiave.

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Nonostante il successo, la strada non è priva di ostacoli. L’Unione Europea ha imposto un dazio del 27% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, misura che si inserisce in un contesto di crescente protezionismo globale. Eppure, BYD non sembra intenzionata a rallentare. Secondo quanto dichiarato dalla vicepresidente esecutiva Stella Li, entro il 2026 i punti vendita europei raddoppieranno, passando da 1.000 a 2.000, rafforzando la rete di distribuzione sul territorio.

Un tassello fondamentale della strategia sarà l’avvio della produzione locale. A ottobre 2025 sarà operativo il nuovo stabilimento di Szeged, in Ungheria, destinato ai veicoli passeggeri, che affiancherà quello già attivo a Komárom, specializzato in camion e autobus elettrici. A questo si aggiungerà l’apertura, prevista per il 2026, di un ulteriore impianto in Turchia, destinato anch’esso al mercato europeo. Entro il 2028, la società mira a produrre in Europa l’intera gamma venduta nella regione, che oggi conta 13 modelli, più del doppio rispetto a due anni fa.

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Parallelamente, BYD è al lavoro per costruire una supply chain europea solida, avviando trattative con decine di fornitori locali di componenti. L’obiettivo è chiaro: dar vita a un ecosistema produttivo interamente europeo che supporti la crescita del marchio nel lungo periodo.

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A rafforzare la fiducia degli investitori è arrivata anche la notizia che 37 dirigenti BYD, inclusi cinque vicepresidenti, hanno acquistato complessivamente quasi mezzo milione di azioni della società, per un valore di 52,3 milioni di yuan (oltre 6,5 milioni di euro). Una mossa interpretata come un segnale concreto di ottimismo sul futuro, nonostante il recente calo dei profitti e la revisione al ribasso degli obiettivi di vendita annuali a 4,6 milioni di unità. Ma, d’altronde, in un mercato cinese saturo e segnato da una feroce competizione sui prezzi, la spinta internazionale appare sempre più strategica.