C’è il rischio che tutti gli autovelox siano spenti dal 12 giugno 2025, per omologazione impossibile

Il 12 giugno 2025, entrerà in vigore il decreto Autovelox firmato dal ministro Salvini, che impone le regole: sono nulle le multe degli autovelox non omologati.
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Il 12 giugno 2025 è la data spartiacque per la sicurezza stradale in Italia: quel giorno, entrerà in vigore il decreto Autovelox firmato dal ministro delle Infrastrutture Salvini,  in base al quale sono nulle le multe degli autovelox non omologati. Siccome non c’è il decreto del ministero delle Imprese che prescrive le procedure di omologazione degli autovelox, allora l’omologazione è impossibile, e tutti gli autovelox vanno spenti.

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C’è chi adora mischiare le carte in tavola, sostenendo che le decisioni della Cassazione sulla materia si contraddicano: in realtà, gli Ermellini hanno evidenziato che senza omologa le multe da velox sono nulle. Semplicemente confermando quanto dispone l’articolo 142 del Codice della Strada, che parla di apparecchiature debitamente omologate. Non basta l’approvazione: procedura low-cost, facile, veloce. Serve il decreto di omologa e poi la stessa omologa, lenta, difficile, costosa.

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Obiettivo dell’omologazione: far sì che l’autovelox multi solo chi corre troppo. Un decreto che si attende da 33 anni, quello sull’omologa (il Codice della Strada è del 1993). In oltre un trentennio, verbali appioppati a raffica. Prima o poi si parlerà anche di questo: siamo solo all’inizio, e magari potrebbe crearsi una class action colossale, se qualche associazione avesse voglia e tempo di farlo.

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Tutti gli autovelox vanno spenti il 12 giugno 2025, per omologazione impossibile: cosa dice l’Asaps

Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della Polizia Stradale (Asaps): “Spegniamo tutto. Non si può aspettare che i comandanti della Stradale o della Municipale vengano condannati perché da 33 anni manca un decreto ministeriale. Alle volte mi viene il dubbio che in Italia alla fine non si vogliano i controlli sulla velocità. Vorrei ricordare che lo scorso weekend si è concluso con 37 vittime sulle strade italiane e questo rappresenta il record negativo del 2025. Si vuole continuare così? Resta l’amaro in bocca”.

Gli fa eco Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona e referente Anci (Comuni) in Viabilità Italia: “Io ho già fatto eliminare dai nostri verbali la dizione ‘omologato’. Ma siamo tutti sospesi perché continua a mancare il decreto ministeriale da 33 anni e così ogni nostra multa può essere sconfessata dai giudici. Siamo davvero stanchi perché l’obiettivo dell’autovelox non è multare, bensì salvare vite evitando che si vada oltre i limiti di velocità”.

Silenzio: parla la Cassazione

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Sentiamo le due più recenti ordinanze, del 26 maggio 2025. La 13996/2025 ribadisce un principio sacrosanto: l’omologazione degli strumenti di rilevazione automatica è obbligatoria. Non è una formalità, ma di una garanzia costituzionale per i cittadini. Senza omologazione, la sanzione è nulla. La 13997/2025 ha rincarato la dose: se un verbale amministrativo contiene una falsa attestazione da parte dell’ente pubblico (autovelox omologato), fa fede fino a querela di falso. Si ha modo di denunciare per falso coloro che hanno attestato l’omologazione a verbale spingendo l’automobilista multato a pagare pensando che il velox fosse omologato e regolare. Forse che qualche assessore di qualche Comune intende contrapporsi alla Cassazione?

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La Cassazione è stata molto lucida

La Cassazione non è andata in tilt. Non s’è contraddetta. Ha confermato e ribadito quanto sentenziato 10 volte in passato. Riferendosi al Codice della Strada. Chi tira fuori una circolare ministeriale secondo cui basta l’approvazione del velox non capisce niente o è in malafede: la legge (Codice della Strada) è superiore gerarchicamente, e la legge impone il decreto del ministero delle Imprese. Non è neppure sufficiente il decreto con omologa d’ufficio del ministero delle Infrastrutture o di altri dicasteri: l’Unione Europea lo stroncherebbe dopo un quarto d’ora. Prima entriamo nell’UE, con l’euro e le regole e i princìpi, eppoi non vogliamo seguirli?

L’approvazione sta all’omologazione come uno sta a mille

L’approvazione è un processo che riguarda l’idoneità teorica o progettuale di un prototipo di autovelox. Il ministero delle Infrastrutture valuta il progetto o il prototipo di un dispositivo, verificando che rispetti le caratteristiche generali previste dalla normativa. Ci si concentra sulla conformità del design e delle specifiche tecniche di base a quanto richiesto dalle norme. Il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada, all’articolo 192, distingue tra le due procedure. 

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L’omologazione è un processo molto più rigoroso e complesso: riguarda la certificazione ufficiale che il dispositivo sia stato testato e verifica la sua conformità tecnica e funzionale agli standard richiesti. Così, si ha garanzia di precisione e affidabilità nelle condizioni operative reali. 

Ci sono prove sulla precisione del rilevamento, sulla resistenza agli elementi ambientali (temperatura, umidità) e sulla compatibilità con altri sistemi. Richiede la pubblicazione di un decreto di omologazione da parte del ministero delle Imprese che stabilisca le procedure tecniche specifiche e i requisiti metrologici.

Solo gli autovelox debitamente omologati possono essere considerati fonte di prova legalmente valida per l’accertamento delle violazioni ai limiti di velocità.
Omologazione e approvazione non sono equipollenti: due procedure distinte con finalità e effetti diversi. Solo l’omologazione rende legittimi gli accertamenti. Il vuoto normativo è la radice del problema.

Perché si mischiano le carte sugli autovelox: bel mistero

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Allora perché nel web e nei social qualcuno mischia le carte sui velox, sull’omologa, sull’approvazione? Non lo sa proprio nessuno. Qualche malizioso ipotizza che dietro ci sia un business gigantesco. Sanzioni, appalti e sub-appalti, gestione delle notifiche, riscossione dei debiti con ultra ammende e interessi di mora.

Molte pubbliche amministrazioni impiegano impropriamente e con formule mendaci il termine “omologato” nei verbali. Tuttavia, la Cassazione (non un automobilista multato) sostiene che quelle parole nei verbali valgano zero, visto che l’omologa è impossibile. Un giorno, sarebbe interessante capire come abbiano mai fatto a omologare un autovelox che non è omologabile, mancando il decreto di procedura. Infine, qualcuno dovrebbe anche spiegarci come sia possibile che gli scatolotti di colore arancione o blu – contenenti talvolta gli autovelox – siano stati piazzati a bordo strada in barba alle normative: i famigerati Velobox.

Automobilisti innocenti

Detto che l’eccesso di velocità va punito perché uccide, detto che gli automobilisti vanno sanzionati, comunque non è colpa dei cittadini se da 33 anni manca il decreto di omologa. 

Danno erariale

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A tale proposito, il Codacons va oltre. I cittadini che per contestare la sanzione dovranno affrontare spese di giudizi, potranno rivalersi sulla pubblica amministrazione e chiedere il rimborso dei costi sostenuti. Risultato: danni erariali enormi e intervento della Corte dei Conti. “È doveroso spegnere gli autovelox in tutta Italia”, la chiosa.

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