Stellantis investe negli USA una somma record: circa 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Ossia 5 miliardi di dollari in nuovi investimenti in aggiunta a un importo simile stanziato all’inizio dell’anno. Stando a Bloomberg News, che cita persone a conoscenza della situazione gli investimenti nell’arco di diversi anni potrebbero essere destinati a stabilimenti – incluse riaperture, assunzioni e nuovi modelli di veicoli – in stati come l’Illinois e il Michigan.
A luglio, Stellantis aveva messo in guardia da un impatto di 1,5 miliardi di euro dovuto ai dazi statunitensi quest’anno, ma ha promesso nuovi lanci di veicoli per riconnettersi con i clienti mentre il nuovo CEO Antonio Filosa cerca di rimettere in carreggiata la casa automobilistica dopo un pessimo 2024. Dopo i trascorsi poco entusiastici dell’ex CEO Tavares, serviva una scossa. Filosa è diventato CEO a giugno.
Stellantis sta reintroducendo modelli, tra cui la Jeep Cherokee e i pick-up RAM a 8 cilindri: il loro azzeramento è stato un autogol, una delle cause del calo delle vendite del gruppo dal 2024, ha detto Filosa a settembre. “Nell’ambito dei preparativi per l’aggiornamento della strategia aziendale e il Capital Markets Day del prossimo anno, l’amministratore delegato sta conducendo una valutazione approfondita di tutti gli investimenti futuri. Questo processo è in corso”, ha dichiarato un portavoce di Stellantis, riferisce la Reuters.
Stellantis investe negli USA: per due motivi
- Il motivo degli investimenti è semplice: Trump ha cancellato il mandato elettrico di Biden, per cui si punta sul motore termico. E qui Stellantis è molto forte. Può recuperare rispetto alle sconfitte del passato. I propulsori a benzina che negli Stati Uniti e in UE i consumatori adorano. Solo che in Europa le lobby green impediscono l’eliminazione del ban termico 2035, e allora ecco l’accelerazione negli States. Scelta intelligente. La società è concentrata sul riconquistare il successo passato del marchio Jeep e sta prendendo in considerazione nuovi investimenti in Dodge, che potrebbero sfociare in una nuova muscle car Dodge V8, e, a lungo termine, forse anche nel marchio Chrysler.
- Il senatore statunitense Bernie Moreno, Repubblicano dell’Ohio, e funzionari del settore automobilistico hanno detto che Trump sta valutando un significativo sgravio tariffario per la produzione automobilistica statunitense che potrebbe di fatto eliminare gran parte dei costi affrontati dalle principali Case automobilistiche.
Quindi si ha una magica accoppiata: benzina e soldi. Gli USA realizzano i sogni dell’UE, che invece vive nell’incubo: elettrico forzato, disoccupazione dilagante, progetti irrealizzabili, E-Car da 15.000-20.000 euro del tutto inutili.

Stati Uniti Eldorado termico in sostituzione dell’UE
Con astuzia, Trump pensa agli USA come Eldorado termico con le Case che fanno profitti e assumono, mentre il governo vende energia a caro prezzo all’UE. Questa invece è devastata dai guai dell’elettrico e compra gas e petrolio dagli States, non importando più gas a basso costo dalla Russia. Non è colpa di The Donald se riceve un assist d’oro da Bruxelles sotto il profilo automotive. D’altronde, anche Pechino gode per gli errori europei. L’idea del tycoon è quella di offrire alle Case automobilistiche un sollievo tariffario che potrebbe eliminare gran parte dei costi che stanno attualmente sostenendo.