Stellantis: indiscrezione su Free2move, che succede nella galassia di marchi

Stellantis: ipotesi di cessione della divisione car sharing Free2move. Per alleggerire la galassia di marchi del Gruppo.
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La dieta Stellantis potrebbe prevedere la cessione del car sharing Free2move, così che la galassia di marchi del Gruppo si alleggerisca. L’indiscrezione di Bloomberg fa volare la società in Borsa del 7% a 8,72 euro. E arriva mentre il CEO Antonio Filosa sta prendendo una sfilza di decisioni chiave per il futuro. Via i tasselli non profittevoli del mosaico. E questa delle macchine in condivisione non va benissimo per vari motivi, specie per la forte concorrenza.

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Stellantis: indiscrezione sul car sharing Free2move, manovre post Tavares

Filosa, in carica da maggio, punta a un Gruppo che si concentri sulle aree più redditizie, soprattutto gli Stati Uniti, dopo le criticità durante la gestione dell’ex CEO Carlos Tavares. La revisione strategica potrebbe presentata agli investitori nel primo trimestre 2026. Dopodiché, magari saranno presi in esame pure marchi come Maserati, in gravissima difficoltà.

Free2move: scommessa difficile

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Free2move, lanciata nel 2016 da PSA e ampliata con l’acquisizione di Share Now nel 2022, opera in città europee come Parigi, Madrid, Roma e Amsterdam, oltre che a Washington Dc. Era una puntata azzardata sul tavolo del casinò mondiale. Siamo in un settore molto particolare, con offerte di ogni genere e cavilli difficilissimi da interpretare: penali per furto, franchigie e scoperti per danni, massimali. A volte una tariffa pare conveniente, ma analizzando il contratto si nota che esistono parti davvero insidiose per il consumatore. Ardua anche la transizione elettrica del comparto: a ogni modo Free2move aveva di recente avviato una collaborazione con Ample, portando la tecnologia modulare di sostituzione delle batterie nel mercato del car-sharing di Madrid, promuovendo una mobilità urbana sostenibile. 

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Stellantis USA: qualcosa si muove

Nel terzo trimestre 2025 Stellantis ha registrato negli Stati Uniti un aumento delle vendite del 6,4% su base annua, a 324.825 veicoli, grazie soprattutto al contributo dei marchi Jeep (+11%) e Chrysler (+45%). Jeff Kommor, responsabile vendite USA, ha sottolineato che settembre è stato il mese con la più alta quota di mercato negli Stati Uniti degli ultimi 15 mesi. Adesso si spera nei modelli iconici come il RAM con motore V8, il nuovo Dodge Charger Scat Pack e il rinnovato Jeep Cherokee. All’insegna del termico, dopo la fine del mandato elettrico di Trump, che può essere un assist d’oro per la multinazionale.

Italia, numeri da soppesare

In Italia, i numeri a nostro giudizio sono da prendere con le molle: settembre 2024 era stato un disastro per quasi tutti, sicché settembre 2025 per forza doveva salire. Comunque immatricolazioni cresciute del 15,5% a 33.946 unità per Stellantis, più di tre volte la media del mercato (+4,1%), con Fiat +35,6%, Alfa Romeo +38,9% e Citroën/Ds +157,6%. Stellantis ha così conquistato una quota di mercato del 26,8%. Nei primi nove mesi 2025, -9,4% a 331.035 unità, con una market share al 28,3% (dal 30,3% del 2024). L’auspicio è che il boost UE arrivi da Fiat Grande Panda, Citroën C3, Peugeot 3008, Opel Frontera, Mokka e Jeep Cherokee dal quarto trimestre.