“Pronto soccorso” del CEO Stellantis Filosa: strategia Tavares ribaltata

Per riconquistare mercato, il “pronto soccorso” del CEO Stellantis Filosa punta su più auto vendute e meno margini.
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Il CEO Stellantis Filosa all’attacco col “pronto soccorso” del Gruppo: il costruttore punta su più auto vendute e meno margini grazie a un dipartimento d’emergenza. Quindi, per ogni macchina guadagni meno. Ma ne targhi di più e alla fine riesci ad avere maggiori ricavi. Questa la super sfida del top manager, che sta rivoluzionando la società euroamericana. Si ribalta la strategia Tavares: priorità ai volumi, grande ritorno alle flotte, modelli meno cari e focus sugli USA. Dove Jeep deve tornare gallina dalle uova d’oro grazie al termico: di qui 13 miliardi di dollari investiti. Lo sottolinea in un’analisi Reuters.

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Certezza Stellantis USA

il nuovo ad italiano in carica da giugno mette in secondo piano i margini per rilanciare i volumi, anche ricorrendo a maggiori vendite alle flotte: per il noleggio a lungo termine e direttamente per le aziende. Jeep e RAM saranno determinanti per il mercato statunitense. Il cambio di rotta è evidente facendo un parallelo con la strategia dell’ex ad Tavares, focalizzata su prezzi alti, taglio dei costi e gamma ridotta. Risultato sul medio termine: -15% delle vendite negli Stati Uniti mentre il mercato cresceva del 2,2%. Da osservare che invece sul breve termine i profitti e i dividendi c’erano. Al profit warning, è scattato l’allarme rosso. Concessionarie con stock invenduto, tensioni, calo della quota di mercato yankee sotto l’8%.

Il mandato degli azionisti

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Filosa ha prima avuto l’ok (il mandato degli azionisti Exor, Peugeot e lo Stato francese) per migliorare l’immagine con clienti, dealer e investitori. Nel terzo trimestre le vendite nordamericane sono salite del 6%, primo incremento dopo otto trimestri consecutivi in perdita. Via a Jeep Cherokee e al motore Hemi V8: il profumo della benzina che americani (ed europei) adorano. Stop idrogeno. No target impossibili elettrici fissati da Tavares (100% delle vendite europee e 50% di quelle americane a batteria entro il 2030).

Mistero buffo UE 

Gruppi, Europa, Germania si attendono il 16 dicembre 2025 la svolta UE: addio al ban termico che crea il dramma disoccupazione. Come minimo, slittamento al 2040, e magari un domani un ciao definitivo una volta per tutte. Si punta alla libertà USA ispirata da princìpi democratici. Il margine operativo rettificato previsto da Stellantis per quest’anno sarà di poco sopra lo zero. C’è nostalgia del 13% registrato nel 2022-2023.

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Il peso della Germania

Se ci fossero solo le nazioni di minor peso specifico, le lobby verdi vincerebbero ancora in UE. Ma qui c’è il gigante che comanda, la Germania, a dire no al tutto elettrico. Di conseguenza, Italia e Berlino chiedono una revisione tempestiva e pragmatica del quadro normativo UE sulle emissioni di CO2, fondata su neutralità tecnologica e flessibilità. Si dice no alle multe di 16 miliardi di euro che stroncano le Case e provocano i tagli di personale. Si mira alla semplificazione normativa. Posizioni espresse già nei due contributi congiunti presentati ad agosto e ottobre in materia, recentemente richiamate anche nelle lettere all’UE da parte del premier Meloni e del cancelliere Merz. L’epoca dei teutonici green che imposero nel 2019 il full electric è solo un triste ricordo.