La nuova Peugeot 208 potrebbe essere rinviata: è un’indiscrezione di Les Echos. D’altronde, la storia dello sviluppo della futura macchina francese è un microcosmo dei problemi che attualmente affliggono l’industria automobilistica, e Stellantis in particolare. Fonti vicine alla vicenda hanno rivelato che il mezzo sarà in vendita solo nell’estate del 2027. All’inizio dell’anno, l’uscita era ancora prevista per la primavera del 2027. Se così fosse, per il sito di Pomigliano Stellantis si rinuncerebbero tempi più bui del previsto.
Piattaforma Peugeot 208: serve tempo
Il secondo guaio è che all’inizio sarà solo elettrica: per le motorizzazioni ibride servono due anni in più. Perché occorre adattare la piattaforma STLA Small, che in Italia è stata assegnata alla storica fabbrica campana. In Europa va così: mille difficoltà normative nel combinare innovazione tecnologica e strategie, alla luce della totale incertezza politica nell’UE. Questo ritardo avrà ripercussioni su vendite e quote di mercato. Può anche darsi che le multe europee pesino: le Case sono costrette a puntare sull’elettrico, da tutti rifiutato, per non subire le sanzioni UE. Più macchine termiche si targano, più pesante la stangata e viceversa.
Opel, che accade
La cugina Opel Corsa arriverà sul mercato con la nuova piattaforma elettrica nel 2028, mentre la Peugeot 2008 seguirà nel maggio dello stesso anno. E nel caso della 208 il problema è che arriverà circa 18 mesi dopo la concorrente Renault Clio. Durante la gestione dell’ex CEO Carlos Tavares c’erano stati ripetuti tagli ai budget di sviluppo per avere più margini di profitto. In effetti, all’inizio la cosa ha dato i suoi frutti: spendi meno e ricavi di più. Sul medio e lungo termine, la strategia s’è rivelata un boomerang. La base elettrica della Peugeot 208 era stata messa in freezer sei mesi tra settembre 2024 e marzo 2025, in particolare. Tuttavia, col flop BEV, è impensabile una scommessa elettrica: sarebbe un suicidio. Serve l’adattamento al termico in 24 mesi. Come accade per Cassino, si avranno ritardi a Pomigliano. È un aggiustamento metodico che necessita di anni.

Così non si può andare avanti
È inammissibile restare in questo limbo insidioso dal punto di vista economico e normativo: pareva che l’UE facesse slittare il ban termico al 2040 già il 10 dicembre 2025, invece occorre attendere come minimo il 16 dicembre, se non a gennaio 2026 addirittura. Il Pacchetto Auto dell’Unione Europea, una serie di proposte legislative attese con ansia che promette di ridefinire il futuro della mobilità. L’obiettivo ambizioso di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 ha visto l’UE imporre una serie di paletti intermedi sempre più stringenti, come le lobby verdi esigono.
Paesi chiave come Germania e Italia hanno espresso forti riserve, temendo una perdita di competitività globale, l’eccessiva dipendenza dalla Cina per le materie prime e pericoli di carattere di vario genere: leggi disoccupazione. A fronte degli USA automotive che volano col termico, beati loro. La neutralità tecnologica è necessaria, da accompagnare alla massima e totale libertà di scelta: il consumatore può comprare quello che vuole. L’ok ai biocarburanti italiani permetterebbe di mantenere in vita l’esperienza e la filiera dei motori termici, offrendo al contempo un’alternativa valida ai veicoli elettrici.
