Da quando Antonio Filosa ha preso il posto dell’ex CEO Carlos Tavares, anche in modo piuttosto brusco potremmo dire, l’aria in Stellantis è cambiata, passando da una ossessione per il taglio dei costi a una terapia d’urto che lo stesso Filosa definisce proprio un pronto soccorso aziendale.
La necessità di un cambiamento era urgente, era chiaro. Le vendite statunitensi dei marchi Stellantis erano crollate del 15% lo scorso anno, un dato che ha reso insostenibile la strategia del predecessore, incentrata principalmente sulla ricerca esasperata dei margini.

Filosa ha imposto una serie di nuove priorità, ovvero volumi, familiarità e convenienza. In altre parole, è disposto a sacrificare il margine nel breve periodo, convinto che il volume stesso possa bastare a invertire la rotta. Una fonte vicina all’azienda ha rivelato che l’obiettivo per quest’anno è superare le aspettative degli analisti in termini di fatturato e vendite, anche se gli analisti non prevedono che i margini supereranno il 5% prima del 2027.
Al centro della nuova strategia c’è la demolizione delle decisioni più discutibili di Tavares. Tra queste, la riduzione degli obiettivi ambiziosi per i veicoli elettrici e, clamorosamente, il ritorno del motore Hemi V8. La nuova line-up di prodotti sarà modellata sulla domanda dei clienti, non sulla pressione normativa o sulla mera ottimizzazione dei margini. In questo, Filosa è stato incredibilmente fortunato e ha ereditato un contesto normativo molto più aperto di quello che Tavares abbia mai conosciuto, grazie alla revoca degli standard federali sulle emissioni da parte di Donald Trump.

Su Reuters si fa anche presente che il nuovo CEO sta esaminando con attenzione l’ampio portafoglio di 14 marchi di Stellantis. L’ipotesi, nonostante la venerabile storia di alcuni nomi, è che diversi marchi sottoperformanti o sovrapposti, come DS e Lancia, potrebbero non sopravvivere se non dimostreranno rapidamente la loro rilevanza e capacità di contribuire ai volumi. I primi segnali, ma in generale, sono incoraggianti, con le vendite in Nord America che hanno registrato il primo aumento negli ultimi otto trimestri.
