Per ora, l’Unione europea sorride, perché gli extra dazi auto elettriche cinesi funzionano: tasse sull’importazione fino al 48%. Le barriere, dice Automotive News, hanno rallentato l’afflusso di veicoli elettrici di fabbricazione cinese a luglio 2024. Il numero di nuovi full electric di Case automobilistiche cinesi come BYD e MG di SAIC immatricolato in Ue il mese scorso è sceso del 45% rispetto a giugno, secondo una ricerca di Dataforce, che ha compilato i risultati in 16 Paesi membri. Anche la tedesca BMW, il Gruppo Stellantis e la statunitense Tesla importano veicoli elettrici di fabbricazione cinese che sono soggetti alle tariffe Ue aggiuntive.
C’è un ma. Può darsi che il crollo sia stato accentuato da un fatto: i costruttori si sono affrettati a consegnare i veicoli elettrici ai concessionari prima che le imposte aggiuntive entrassero in vigore il 5 luglio. Insomma, uno svuotamento delle scorte.
In teoria, le tariffe provvisorie sono pensate per proteggere un’importante industria Ue dai rivali cinesi che godono di vantaggi strutturali in settori chiave come la tecnologia delle batterie. Senza contare gli eccessivi sussidi statali, dice la Commissione Ue. Accuse sempre respinte dai cinesi.
Quale andamento
Partiamo nel 2019: all’epoca, le Case cinesi esportavano zero. Poi MG, BYD e altri sono cresciuti costantemente: la loro quota del mercato delle auto elettriche in Ue si è attestata all’8,5% a luglio 2024. BYD ha venduto tre volte più veicoli elettrici nei 16 mercati a luglio rispetto al 2023. MG, parte della SAIC di proprietà statale cinese, ha registrato un calo del 20%, mentre le consegne di Polestar (Geely) sono scese del 42%.
Morale: gli aumenti di BYD stanno attenuando la caduta. È il marchio automobilistico più venduto in Cina, sta spingendo con la sua espansione in Europa. La sua sponsorizzazione del torneo di calcio Euro 2024 in Germania ha esposto l’azienda a 5 miliardi di telespettatori. Per ora, la strategia di prezzo di BYD in Europa rimane invariata dopo i dazi. Si è espansa in Polonia il 6 agosto, segnalando che è pronta a convivere con dazi più elevati mentre costruisce un nuovo stabilimento in Ungheria.

Ecco i numeri
MG è soggetta a un dazio aggiuntivo del 37,6% sull’aliquota del 10%, mentre il proprietario di Volvo Geely e BYD pagheranno rispettivamente il 19,9% e il 17,4% in più. Le imposte diventeranno permanenti a novembre 2024, salvo un accordo tra Bruxelles e Pechino. Il dibattito sui dazi ha coinciso con un rallentamento della crescita globale dei veicoli elettrici che ha messo sotto pressione i produttori in tutte le regioni. I decisori politici stanno cercando di bilanciare la tutela del lavoro con l’obiettivo di eliminare gradualmente le nuove auto a combustibile fossile entro il 2035. I dati di Dataforce per luglio includono i maggiori mercati dell’UE, come Germania, Francia e Italia. I risultati per tutti i 27 paesi saranno disponibili entro la fine del mese. In Germania, i marchi cinesi hanno rappresentato l’8% delle immatricolazioni di veicoli a luglio, in calo rispetto al 13% di giugno.
I produttori europei, tra cui Volkswagen Group e Stellantis, hanno siglato partnership EV con controparti cinesi per aiutare a ridurre i costi e rimanere competitivi. Le Case automobilistiche cinesi stanno anche accelerando i piani per assemblare EV in Europa. BYD può permettersi di assorbire le tariffe e muoversi in modo più deciso.