Dopo il ticket d’ingresso a Venezia, pericolo di pedaggi auto ovunque in Italia

Ippolito Visconti Autore News Auto
La mannaia del ticket d’ingresso sui pedoni, sulle persone, si abbatte nella città di Venezia. Rischio di pedaggi auto
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La mannaia del ticket d’ingresso sui pedoni, sulle persone, si abbatte nella città di Venezia. Rischio di pedaggi auto ovunque, per imitare il capoluogo lagunare. Giovedì, nel primo giorno della sperimentazione di un contributo di accesso per entrare a Venezia, code tremende per oltrepassare i 15 accessi organizzati. Prenotate 113 mila persone: 15.700 hanno dovuto pagare il contributo da 5 euro. Sono 78.500 euro incassati d’un botto, che goduria per l’ente locale. Ma tutte le amministrazioni, nei guai per i soldi, necessitano di quattrini freschi. Per esempio, a Milano l’Area C era di 5 euro, adesso di 7,5 euro. Cucuzze a palate. E tutti i Comuni potrebbe imitare Venezia e Milano. Un nuovo (meraviglioso) Medioevo, coi dazi: dove vai? Un fiorino.

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A Milano ticket d’ingresso a 7,5 euro in Area C, più multe in Area C e B

Venezia è la prima grande città in Italia e tra le prime al mondo a introdurre un biglietto a pagamento per i turisti. Milano ha l’Area C. Ovviamente nessuno lo fa per soldi: lo si fa per combattere l’inquinamento, per limitare il numero di turisti eccetera.

A Roma si parla di pedaggio: no, per ora…

A Roma, da tempo si parla di pedaggio per entrare in un’ampia area della città che include il centro storico. Abbraccia parzialmente i quartieri Prati e Trionfale, Testaccio e San Giovanni, Ostiense, Gianicolense, Monteverde fino a Castel Sant’Angelo e al Vaticano. Si pensa a una Congestion Charge nella capitale, che entrerà in funzione entro i primi sei mesi del 2026 e sarà una tassa d’accesso: comprende il centro storico e in parte i quartieri Prati e Trionfale, Testaccio, San Giovanni, Ostiense, Gianicolense, Monteverde fino a Castel Sant’Angelo e al Vaticano.

Senza autovelox, servono dobloni d’oro

Attenzione perché gli autovelox non omologati non possono più fare multe valide. Senza gli incassi da autovelox, i soldi i Comuni dove li prendono? Tutti gli enti tirano la giacca a Salvini, ministro delle Infrastrutture. Obiettivo: una nuova legge che renda legali gli autovelox. Nell’attesa, il vicepremier dice che il nuovo Codice della strada deve essere approvato entro l’estate perché l’obiettivo è di salvare vite. Quindi educazione stradale, controlli, patente ritirata a chi guida drogato, a chi abbandona un animale lungo la strada, che è un atto osceno: “Poi, però, metteremo anche dei paletti su quella che non è sicurezza ma è una tassa occulta sugli automobilisti e penso agli autovelox. Quelli vicini a una scuola, un asilo, un ospedale sono assolutamente utili e sacrosanti”. Gli autovelox su stradoni a due o tre corsie per tartassare automobilisti e motociclisti non potranno più essere installati. Meno incassi, meno soldi: più ticket?

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