Maranello stima che la sua prima BEV, la Ferrari Elettrica (svelata a ottobre 2025), possa vendere bene in Cina grazie anche ad aliquote fiscali più favorevoli rispetto ai suoi modelli termici: lo riporta Bloomberg. Così che il Cavallino possa incrementare significativamente il suo business nel Paese del Dragone.
Ferrari Elettrica per il boom in Cina: differenza fiscale con le termiche
Attualmente, le vetture Ferrari con motore a 12 cilindri sono soggette a un notevole onere fiscale combinato in Cina, che comprende dazi sull’import, imposta sui consumi e IVA, pari a quasi quattro volte l’aliquota prevista per l’Elettrica. La BEV del marchio di auto più famoso del globo terracqueo avrà un’aliquota composta del 30% del prezzo di vendita consigliato dal produttore. Questa considerevole differenza di tassazione è dovuta principalmente alle politiche cinesi volte a promuovere l’adozione di veicoli a nuove energie (NEV), che tipicamente includono elettriche, (BEV), termiche a benzina ibride plug-in (PHEV) e veicoli a celle a combustibile (FCEV). Infatti, la cinese BYD punta forte sulle NEV.
Politica fiscale cinese sulle NEV
La Cina ha implementato diversi incentivi fiscali per incoraggiare produzione e acquisto di NEV. In particolare, si segnala la riduzione dell’imposta sull’acquisto: per molti anni, il Celeste Impero ha offerto esenzioni. Dal 2026 al 2027, le NEV saranno soggetti alla metà dell’aliquota normale dell’imposta sull’acquisto, con una riduzione non superiore a 15.000 RMB. I modelli che supportano la sostituzione della batteria potrebbero ricevere un trattamento preferenziale: le BEV – senza cilindrata – beneficiano in genere di un’imposta sui consumi significativamente inferiore o nulla. Le aliquote per le auto variano significativamente in base alla cilindrata del motore, dal 25% al 47% del valore del veicolo. Le auto con motori di cilindrata maggiore, come i modelli Ferrari a 12 cilindri, rientrerebbero probabilmente nella fascia più alta di questo intervallo. Inoltre, i dazi sull’importazione si applichino a tutte le auto importate, ma l’onere fiscale complessivo per le BEV è inferiore grazie all’imposta sui consumi ridotta o assente.

Eldorado Cina per il lusso
Il rapporto Bloomberg indica che l’Elettrica EV (si parla di un prezzo indicativo attorno a 500.000 euro per una supercar dalle prestazioni senza precedenti) dovrebbe essere tassata a un’aliquota composta del 30% del prezzo di vendita consigliato dal produttore. Questa probabilmente comprende i dazi all’importazione e l’IVA, con l’imposta sui consumi significativamente inferiore o assente grazie al sistema di propulsione elettrico. Oltretutto, la sterminata nazione orientale, in costante espansione, è un mercato di gigantesca importanza per i veicoli di lusso. Offrendo un modello elettrico accattivante con un prezzo più competitivo grazie a tasse più basse, Ferrari mira a conquistare una quota maggiore di questo mercato.
Ma come va Ferrari in Cina?
Sebbene la marcia trionfale di Ferrari nel mondo prosegua inarrestabile, c’è un leggerissimo calo delle spedizioni nel Paese del Dragone. Nel primo trimestre 2025, le consegne di vetture Ferrari in Cina continentale, Hong Kong e Taiwan sono state 237, registrando un -25% allo stesso periodo del 2024. Cina continentale e Taiwan resteranno all’8-10% del totale delle consegne, ha ribadito l’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, spiegando che la famiglia di vetture che in questo momento sta trainando gli ordini è la 12Cilindri, molto colpita dalle tasse in Cina. Il CEO ha aggiunto che l’altra vettura che presenteranno quest’anno sarà più adatta a quel mercato. L’introduzione dell’Elettrica, con le sue minori implicazioni fiscali, rappresenta un’opportunità per Maranello.