Futuro Stellantis: fiducia a Pomigliano, operai pronti al cambiamento

M Magarini
Gli operai di Pomigliano esprimono fiducia circa il loro futuro in Stellantis: sentono di avere tanto da offrire, anche in flessibilità
Stellantis Pomigliano

Le parole del CEO di Stellantis, Carlos Tavares, sul futuro di Pomigliano d’Arco hanno riacceso la preoccupazione circa le sue prospettive future. Che ne sarà dei 4.200 dipendenti, diretti e indiretti, dell’impianto? Mentre infiammano le polemiche, con l’acceso botta e risposta tra le parti chiamate in causa, il clima interno rimane piuttosto calmo, con la Fiom Cgil pronta a organizzare un’assemblea, dove verranno affrontate le recenti dichiarazioni.

Forza lavoro Stellantis Pomigliano: coesione e fiducia per il futuro

Stellantis Pomigliano d'Arco

Pur riconoscendo l’importanza della produzione della Panda attuale fino al 2026, le sigle invocano chiarezza sul futuro dello stabilimento dopo la fine del ciclo di vita dell’iconico modello. L’11 luglio 2024 verrà presentata la nuova generazione, in una data storica per il Lingotto, rabbuiata dalla scelta di delocalizzare la vettura a Kragujevac, in Serbia.

La flessibilità dimostrata da Pomigliano d’Arco, capace di sfornare nel frattempo anche l’Alfa Romeo Tonale, è sotto gli occhi di tutti. Un valore inestimabile, che sarebbe un peccato capitale sprecare. Tuttavia, l’incertezza sulla futura proposta popolare, destinata a prendere il posto della Panda, alimenta dubbi e timori. Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl, auspica che le dinamiche elettorali evitino di influenzare il confronto tra governo e Stellantis. A suo avviso, è necessario convocare un tavolo di discussione dove definire nei minimi dettagli le prospettive del complesso.

Le quotazioni in ascesa di Stellantis nel mercato azionario, che ha superato la rivale Volkswagen, segnalano un andamento positivo. Tenuto conto del peso di Pomigliano in quanto laboratorio di innovazione del conglomerato, il centro campano ha delle speranze di continuare a recitare un ruolo chiave.

Ma sussistono anche dei grossi scogli da superare, rappresentati, ad esempio, dalla Cina. Da Pechino si prospetta un’invasione di massa nel settore, perciò andranno trovate delle contromisure efficaci. Mentre la task force delegata dall’Unione Europea ha raggiunto il Paese asiatico per verificare la presenza di manovre di dumping, il mondo occidentale è obbligato ad accorciare il gap.

Nonostante le difficoltà, Pomigliano ha dato prova di possedere delle fondamenta solide per competere sulla scena globale. La cassa integrazione pronunciata a Mirafiori non dovrebbe avere conseguenze. L’intento dell’impianto del meridione è di attrarre ulteriori modelli da realizzare, sull’onda dell’elettrificazione e nella presa di forza all’interno della potenza industriale.

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