Il successo delle auto elettriche dipende, anzitutto, dalla capacità dei produttori di contenere i prezzi, in parallelo con il miglioramento dell’autonomia. Per questo i player della filiera stanno destinando degli ingenti investimenti. D’altro canto, la responsabilità non pesa esclusivamente sulle Case. In parallelo con i loro sforzi, anche la classe politica può e deve fare parecchio. Lungo la nostra penisola è stato rinnovato l’ecobonus, incapace, comunque, di totalizzare i numeri sperati. Mentre sulle ibride l’interesse risulta essere piuttosto forte, lo stesso non può essere detto a proposito delle full electric.
Tra i fattori che allontanano i conducenti bisogna tener conto del reddito medio basso della popolazione. In aggiunta, i conducenti esprimono dubbi circa le capacità di percorrenza e si dicono insoddisfatti della copertura delle colonnine. Sull’ultimo punto pure al di fuori dei nostri confini manifestano delusione e nemmeno in Germania le cose vanno poi tanto bene. Difatti, il cancellierato di Olaf Scholz aveva preannunciato l’intenzione di installare un milione di punti di ricarica entro la fine del decennio. Dei proclami andati a sbattere mestamente contro le difficoltà oggettive incontrate nel processo.
La Germania corregge verso il basso l’obiettivo delle auto elettriche
I propositi iniziali prevedevano 15 milioni di bev circolanti sulle strade tedesche nel 2030. Ecco perché si è avvertito il bisogno di aumentare in misura esponenziale la presenza di adeguate strutture di rifornimento. Mentre nelle zone ovest e sud la situazione è piuttosto incoraggiante, lo scenario peggiora in riferimento all’area est e al centro. Quando la Germania si prefigge un obiettivo difficilmente lo fallisce.
Il pragmatismo e la razionalità tipicamente teutonica hanno quasi sempre ragione. Ma in tale occasione il Governo ha dovuto ammettere la sconfitta e ridimensionare, pertanto, le ambizioni a un range tra i 450 mila e gli 800 mila caricabatterie pubblici nel 2030. Interrogarsi su quali siano state le ragioni è d’obbligo.
Ebbene, stando a quanto riferisce Motor.es rispetto al recente passato è aumentata la fiducia nei pannelli solari e nella ricarica domestica mediante sistemi privati. Il tutto mentre i prezzi delle colonnine, relativi pure all’installazione, rimangono parecchio elevati, pure a causa di manovre speculative, asseriscono i malpensanti. Pertanto, anziché fare leva su una distribuzione capillare, il Bundestag ha in mente di promuovere la ricarica rapida e ultraveloce sulle principali strade nazionali.
A renderlo attuabile ci pensano pure i caricabatterie di maggiore potenza implementati sulle bev di ultima generazione, nonché sulle ibride. Infine, sul cambio programma incidono pure le batterie, dotate di una maggiore capacità e, quindi, di autonomia.