La giornata di oggi passerà probabilmente alla storia come il giorno in cui il colosso statale cinese FAW Group ha deciso che per smentire i rumors serviva semplicemente preparare un assegno molto sostanzioso. Dopo i pettegolezzi estivi su una possibile acquisizione del 10%, FAW ha ufficializzato un investimento da 3,74 miliardi di yuan, circa 530 milioni di dollari, per portarsi a casa il 5% del capitale di Leapmotor.
L’operazione che vede l’acquisto di oltre 74 milioni di azioni al modico prezzo di 50,03 yuan l’una, trasformando FAW in un azionista strategico di quella che, curiosamente, sta diventando ormai la “pupilla” di Stellantis, gruppo che invece ne detiene il 20%.

La metà dell’investimento del gruppo cinese volerà dritto nel reparto ricerca e sviluppo, mentre il resto verrà equamente diviso tra capitale circolante e l’espansione della rete di vendita e assistenza. Non si tratta solo di finanza, ma di metallo e tecnologie su ruote. FAW Qixin Power e Leapmotor svilupperanno insieme veicoli ibridi plug-in e ad autonomia estesa (EREV). Il primo frutto di questo amore “pubblico-privato” sarà presentato già il prossimo anno.
Leapmotor, d’altronde, dimostra di meritare tanta attenzione. Dopo essere diventata la seconda startup cinese a raggiungere l’utile netto, facendo mangiare la polvere a molti competitor, Li Auto esclusa, punta a vendere 1 milione di auto nel 2026. E non si fermerà alla Cina: la produzione sbarcherà in Spagna, mentre i modelli di punta, il SUV D19 e il minivan D99, si preparano a invadere le strade con batterie monstre da 80,3 kWh nelle varianti EREV.

Il presidente Zhu Jiangming ha già promesso che questa partnership segnerà un nuovo standard di cooperazione. Resta da vedere se l’auto sviluppata congiuntamente sarà all’altezza delle aspettative o se sarà l’ennesimo capitolo di una saga dove i giganti statali cercano di rinfrescarsi l’immagine con le startup più brillanti. Intanto, con 600.000 unità vendute quest’anno, Leapmotor corre veloce.
