Il Green Deal auto elettrica 2019 si sbriciola: addirittura, i 27 Paesi non trovano l’intesa neppure sui target emissioni 2035 e 2040. Come nello stile consueto, si rinvia a ottobre e poi si vedrà. Choc per la presidenza danese del Consiglio europeo che desiderava raggiungere un accordo sugli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, prima del vertice sul clima delle Nazioni Unite del 24 settembre a New York.
La Germania ha detto di no, per iniziare. Dopo il no al ban termico auto 2035, ecco il “nein” pure ai traguardi ambientali. E se Berlino dice no, la Francia si accoda. Per paradosso, proprio le due nazioni che erano il cuore pulsante del Patto Verde auto elettrica: erano. Adesso, fra disoccupazione e chiusura delle fabbriche automotive e crisi economica col prezzo dell’energia alle stelle, c’è l’inversione a U.
Green Deal auto elettrica traballante: paradosso Cina al Cop 30 del Brasile
L’UE, piena di insanabili fratture, si presenta in campo piena di fazioni al Cop 30 del Brasile, dove addirittura la Cina – una delle nazioni più inquinanti – avrà le idee chiare sui traguardi delle emissioni, portando il suo contributo aggiornato da alti funzionari competenti.
Italia: accordi climatici e auto elettrica, no totale
A Bruxelles il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è molto soddisfatto, in linea con Parigi e Berlino:
- Ringrazia la presidenza danese per il lavoro svolto sin qui e soprattutto per la scelta di rinviare le decisioni finali sulle modifiche alla legge clima al Consiglio Europeo. Su temi così importanti, che comprendono l’intera economia di ciascun Paese, è fondamentale che si esprimano i capi di Stato e di governo.
- Non possiamo chiedere ai cittadini di sostenere il costo della transizione senza garanzie sull’accessibilità energetica, dice.
- Senza un sistema europeo coerente e senza protezioni efficaci, la transizione rischia di alimentare disuguaglianze e divisioni, anziché rafforzare l’Unione. Per questo si è posto con forza il principio di neutralità tecnologica.

Patata bollente fra auto elettrica e crisi al Parlamento Europeo
Un Parlamento Europeo, stracolmo di divisioni interne, dovrà definire la sua posizione riguardo alla proposta della Commissione Ue, che chiede di ridurre le emissioni nette di gas serra del 90 per cento al 2040. In fatto di Green Deal auto elettrica e di emissioni, gli Stati chiedono flessibilità e neutralità, temendo il peggio. “Respingiamo l’obiettivo del 90% perché non vediamo la strada tecnologica per raggiungerlo” ha dichiarato il ministro della Repubblica Ceca, Petr Hladik, che è sempre uno dei più chiari ed espliciti. Al che, è seguita l’usuale dichiarazione d’intenti. Che, per la cronaca, non vincola nessuno ed è destinata a cadere nel vuoto. A questo punto, perfino il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 (già previsto dalla legge) trema.