Il pilota automatico di Tesla ufficialmente indagato

Andrea Senatore Foto Autore
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Problemi per Elon Musk e uno degli elementi più attraenti di Tesla: Autopilot. La più alta autorità per la sicurezza stradale degli Stati Uniti, la NHTSA (National Highway Traffic Safety Association) ha aperto un’indagine formale sul sistema dopo aver rilevato undici incidenti che hanno coinvolto veicoli Tesla.

La tesi dell’NHTSA sottolinea che il sistema di guida semi-autonoma del marchio americano potrebbe avere problemi nell’individuare determinate situazioni, soprattutto quelle che coinvolgono veicoli o elementi che vengono utilizzati dai mezzi di soccorso stradale (emergenze e pronto soccorso). Soprattutto con luci di emergenza, razzi o coni stradali.

Dal gennaio 2018 sono stati individuati undici incidenti in cui erano coinvolti veicoli Tesla in specifiche situazioni di emergenza, che sono la causa dell’apertura delle indagini. A seguito di questi incidenti, una persona è morta e altre 17 sono rimaste ferite. Pertanto, NHTSA esaminerà 765.000 unità prodotte dal 2014 e dotate di pilota automatico.

NHTSA vuole valutare le prestazioni delle tecnologie che “monitorano e assistono il guidatore” e di quelle che assicurano che il guidatore rimanga consapevole delle circostanze del traffico (cosa obbligatoria poiché Tesla Autopilot non consente di disimpegnarsi completamente dalla guida).

Non è la prima volta che questa tecnologia è oggetto di indagine da parte della NHTSA poiché nel 2017 è stata chiusa un’altra inchiesta senza intraprendere alcuna azione sul produttore. Ma in questo secondo caso, Tesla ancora una volta rischia il ritiro della tecnologia e quel timore ha fatto scendere ieri le azioni del produttore americano di oltre il 4%.

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