La Francia straccia l’Italia: 800 mila auto alla spina nel 2027

Ippolito Visconti Autore News Auto
In Francia, il presidente Emmanuel Macron accelera con l’elettrificazione: straccia l’Italia con 800 mila elettriche e ibride plug-in da produrre nel 2027
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In Francia, il presidente Emmanuel Macron accelera con l’elettrificazione: straccia l’Italia con 800 mila elettriche e ibride plug-in da produrre nel 2027. È un patto di filiera, coi produttori, per aumentare i volumi di veicoli alla spina. Altro obiettivo, due milioni di macchine alla spina costruite entro la fine del decennio. Un bel salto visto che oggi siamo a 200 mila annue. Oltre alle auto, dentro anche  i veicoli commerciali leggeri: produzione annuale di almeno 100 mila mezzi (partendo da 16.500). 

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Fino al 2027 resteranno i bonus: 1,5 miliardi di euro nel 2024, per esempio. Non solo: 400.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui 25.000 ad alta potenza per la fine del 2027 fuori città. Interessante la distinzione fatta dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire: la scelta che deve essere fatta è se vogliamo essere un Paese di produttori di auto o un Paese di consumatori, dice. “Noi abbiamo fatto la scelta di essere un grande Paese produttore di veicoli”, ha chiosato con soddisfazione.

L’Italia per ora tratta con Stellantis

Male l’Italia invece. Da un anno, governo e Stellantis trattano, ma non si arriva al dunque. L’esecutivo cerca fra i cinesi, per adesso senza grossi successi. In quanto ai punti di ricarica, a quota 54 mila, pochi passi avanti significativi, specie fuori città e sulle autostrade. Fra l’altro, la distribuzione delle colonnine è disomogenea, fra Nord e Sud. Per la Corte dei conti dell’Unione europea, la loro diffusione non uniforme rende complicato viaggiare nell’Ue in elettrico o in ibrido plug-in. Nel piano di azione sulle infrastrutture per i combustibili alternativi del 2017, la Commissione Ue ha stimato che siano necessari fino a 3,9 miliardi di euro per le infrastrutture di ricarica elettrica fino al 2020. Più 2,7-3,8 miliardi di euro all’anno a partire dal 2021. Anche l’Italia deve investire, coi 700 milioni di Piano di ripresa bloccati.

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