L’auto elettrica non può lasciare indietro gli utenti su sedie a rotelle

L’auto termica ha soluzioni furbe per gli utenti su sedie a rotelle, siano essi guidatori o passeggeri: l’auto elettrica non può lasciarli indietro.
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L’auto termica ha soluzioni furbe per gli utenti su sedie a rotelle, siano essi guidatori o passeggeri: l’auto elettrica non può lasciarli indietro. A evidenziare il tema è Automotive News Europe (ANE), che dice come decine di migliaia di disabili non hanno accesso alle macchine a batteria piccole e medie. Questo resterà un problema, se l’industria automobilistica non progetterà e produrrà veicoli inclusivi. 

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Auto elettrica: che guaio per il portatore di handicap

L’architettura della maggior parte dei veicoli elettrici, con batterie montate sul pavimento, pone sfide per la conversione in mezzi accessibili alle sedie a rotelle. Si riducono altezza interna e spazio della cabina, limitando il carico utile disponibile. Questo costringe i disabili a optare per macchine elettriche molto grandi. Le uniche che consentono un accesso agevole.

Numeri brutti delle auto elettriche

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Quattro quinti di tutti gli automobilisti europei optano per auto nei segmenti piccoli e compatti. Ma quasi la metà dei veicoli elettrici in offerta oggi sono grandi auto di lusso. Tuttavia, con il passaggio ai veicoli elettrici che si avvicina rapidamente, l’industria in generale sta facendo abbastanza? L’82% degli utenti su sedie a rotelle preferirebbe un’auto elettrica piccola o media.

Cosa serve 

1) Comandi elettronici o automatici del portellone posteriore e della rampa di accesso.

2) Buona visibilità dell’ambiente circostante quando si è seduti nel veicolo.

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3) Riscaldamento e aria condizionata posteriori, con comandi facilmente accessibili.

4) Facile accesso alle funzionalità nella parte posteriore come comandi, schermi dell’infotainment, porte di ricarica dei dispositivi.

5) Vano portaoggetti flessibile 

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Obiettivo: sentirsi inclusi nell’abitacolo, più vicini al conducente e ai passeggeri, per facilitare la comunicazione e la connessione durante il viaggio.

Una strada è quella di una batteria agli ioni di litio da 50 kilowattora, confezionata in modo tale da essere completamente piatta, consentendo l’accesso all’abitacolo per gli utenti di sedie a rotelle. 

auto elettrica

Altri problemi

Fin qui, ANE. Noi aggiungiamo che concepire batterie piatte e auto piccole e medie accessibili al 100% rappresenta un costo per le Case. Questo si ripercuote sui prezzi di listino. Già oggi per comprare un’elettrica di qualità occorre svenarsi, figuriamoci con un ulteriore processo di ingegnerizzazione e progettazione. 

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Inoltre, rammentiamo che anche l’esperienza di ricarica dev’essere favorevole agli utenti su sedia a rotelle. Troppo spesso, le colonnine sono scomodissime per chiunque, a maggior ragione per chi non ha massima e totale libertà di movimento. In più, molti costruttori collocano la presa di ricarica troppo in alto, sulla fiancata posteriore destra, in una posizione difficile da raggiungere.

In Gran Bretagna, esiste uno studio pubblicato dal Research Institute for Disabled Consumers (RIDC) e commissionato da Urban Foresight (fornitore di colonnine urbane pop-up che fuoriescono dalla sede stradale al momento dell’uso). Cosa dice? Due terzi delle persone disabili temono di trovare la ricarica delle auto elettriche “ardua o molto difficile da effettuare” nella sua forma attuale. Spesso, sollevare il cavo di ricarica dal bagagliaio e poi collegarlo può essere difficile o molto difficile. E si fatica troppo per portare il cavo al caricabatterie. Ci sono pericoli di inciampo e sulle barriere attorno la colonnina.

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