Leasing sociale auto elettrica a 100 euro al mese: vantaggi e pericoli

L’Unione Europea pensa a un leasing sociale auto elettrica per i meno abbienti: la lobby auto Acea dice la sua.
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Bruxelles ha allo studio un leasing sociale auto elettrica per i meno abbienti: canone di 100 euro al mese per guidare una full electric nuova di zecca. Si ha in mano un veicolo senza esserne proprietari, e alla fine o lo si riscatta o lo si dà indietro: il resto dei soldi lo mette lo Stato (anticipo e quant’altro). Il cittadino paga il canone mensile e le assicurazioni. Così, la mobilità green sarà accessibile a tutti. Oggi, la quota mercato delle vetture a corrente è bassissima, solo del 15%, specie per i prezzi stellari delle macchine a batteria, e quindi l’Unione Europea cerca soluzioni. Come ha già testato la Francia, per qualche mese. Sul tema, interviene l’Associazione europea costruttori automobili Acea: in effetti, dice, i programmi di leasing sociale possono svolgere un ruolo fondamentale nel supportare la transizione verso le emissioni zero, ampliando l’accesso ai veicoli elettrici. Ma la lobby propone sette raccomandazioni per gli Stati membri dell’UE.

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Leasing sociale auto elettrica a 100 euro al mese: come fare

Riducendo i costi di accesso all’uso dei veicoli elettrici, il leasing sociale contribuisce ad accelerare la transizione verso il trasporto a emissioni zero, aumentando la diffusione di questa tecnologia chiave e promuovendo al contempo l’inclusione sociale e l’equità. In particolare, migliorano l’accesso ai veicoli elettrici per le persone vulnerabili e le piccole imprese che incontrano difficoltà finanziarie. Per garantire l’efficacia e la sostenibilità a lungo termine di questi programmi, l’Acea ha elaborato una serie di raccomandazioni mirate per i responsabili politici nazionali ed europei. Tra queste, la priorità al sostegno per gli utenti vulnerabili, le famiglie e le microimprese, la garanzia dell’accessibilità economica attraverso un supporto mensile personalizzato anziché limiti di prezzo e l’integrazione dei veicoli elettrici usati nei programmi di leasing. È fondamentale che il leasing sociale sia supportato da meccanismi di finanziamento sostenibili, sia all’interno che all’esterno del Fondo Sociale per il Clima dell’UE. Un accesso facile ed equo, oneri amministrativi minimi e l’allineamento con strategie più ampie di distribuzione dei veicoli elettrici sono fondamentali per il loro successo.

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Le prima di raccomandazioni Acea per il leasing sociale: i vulnerabili

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I programmi di leasing sociale dovrebbero innanzitutto mirare a soddisfare le esigenze delle fasce vulnerabili della popolazione, nonché delle famiglie, delle imprese e delle microimprese che necessitano di passare ai veicoli elettrici, dice l’Acea. I criteri di ammissibilità specifici dovrebbero essere determinati dai singoli Stati membri per riflettere al meglio le circostanze sociali ed economiche locali. 

Due, il mercato dell’usato

Gli Stati membri potrebbero valutare positivamente l’inclusione di meccanismi definiti per i veicoli elettrici usati all’interno dei programmi di leasing sociale, offrendo un’opzione potenzialmente più accessibile per i più vulnerabili. 

Tre, rendere il leasing adatto ai meno abbienti

Anziché imporre massimali tariffari generali, concentrarsi sul sostegno a una percentuale significativa della rata mensile del leasing può rendere la partecipazione più accessibile a un numero maggiore di conducenti provenienti da contesti vulnerabili per un periodo più lungo

Quattro, rafforzare le imprese deboli

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I programmi di leasing sociale dovrebbero essere estesi alle piccole e medie imprese, comprese le microimprese, per supportare la loro transizione verso veicoli a emissioni zero, includendo sia i veicoli leggeri che quelli pesanti, ove opportuno. 

Cinque, programmi sostenibili e socialmente responsabili

Meccanismi di finanziamento sostenibili sono cruciali per la sostenibilità a lungo termine dei programmi di leasing sociale, garantendo che possano continuare a beneficiare i gruppi vulnerabili senza creare eccessivi oneri per il bilancio pubblico. 

Sei, strategia di largo respiro

Sebbene il Fondo sociale per il clima sia un’importante fonte di finanziamento, è essenziale esplorare ulteriori strumenti finanziari. Il leasing sociale dovrebbe essere visto come una parte vitale di una più ampia strategia di diffusione dei veicoli elettrici che includa una serie di incentivi a sostegno di tutti i segmenti della società. 

Sette, meno burocrazia

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La progettazione dei programmi di leasing sociale deve garantire una facile accessibilità e ridurre al minimo gli ostacoli burocratici per incoraggiare un’ampia partecipazione da parte di individui e imprese vulnerabili.

Pericoli del leasing sociale auto elettrica

Fin qui, l’Acea. Ci permettiamo di aggiungere tre dettagli. Primo: il contratto di leasing prevede franchigie in euro e scoperti in percentuale in caso di sinistro, danno, furto, atto vandalico, scomparsa di tutto il mezzo o di parti di questo (i ladri cannibali che rubano i fari, le gomme e altro). Se un evento del genere si verifica, il soggetto titolare del leasing deve pagare: volano migliaia di euro in un istante. Come fa a versare il dovuto? Secondo: a fine leasing, l’automobilista diventa d’improvviso appiedato, non avendo quattrini per riscattare la vettura. Ha spesso somme importanti per ritrovarsi in mano il nulla totale. Terzo: forse in Norvegia la polizza assicurativa obbligatoria Rc auto costa poco, ma a Napoli si spendono cifre iperboliche. Dove li prende i quattrini il guidatore? I 100 euro al mese sono per usare l’auto, cui sommare le assicurazioni: non è un noleggio a lungo termine all inclusive.

Il leasing sociale auto elettrica in Francia: lo Stato versa tanti soldi alle Case

La politica francese di leasing sociale è stata introdotta nel 2024. Ha consentito alle famiglie a basso reddito con un elevato chilometraggio annuo e residenti lontano dal luogo di lavoro di noleggiare un veicolo elettrico per una media di 100 euro al mese, una cifra significativamente inferiore a quella dei veicoli a combustione interna. Viene stipulato un contratto trilaterale in cui la famiglia si impegna a versare alle società di leasing un importo compreso tra 50 euro e 150 euro al mese e il governo versa la differenza tra tale importo e il prezzo di mercato. I contratti di leasing vengono solitamente stipulati per una durata iniziale di tre anni e, al termine del contratto, la famiglia può restituire il veicolo alla società di leasing o acquistarlo al prezzo di mercato, al netto delle rate già versate. 

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Nel 2024, i responsabili politici francesi hanno speso 600 milioni di euro per il programma, sovvenzionando 50.000 contratti di leasing. Ciò riduce la povertà nei trasporti e stimola al contempo la domanda di stazioni di ricarica nelle regioni a basso reddito o scarsamente popolate. Quanti Stati possono permettersi di pagare il leasing sociale auto elettrica?

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Chi paga la ricarica?

I punti di ricarica pubblici nell’UE rimangono inutilizzati per il 90% della giornata. Per il 10% della loro vita utile in cui sono collegati, spesso consumano molta energia per ricaricare rapidamente un veicolo elettrico. Pertanto, per recuperare l’investimento iniziale, gli operatori applicano tariffe più elevate sui punti di ricarica pubblici. Ci sono oltre 600.000 punti di ricarica pubblici, che servono una flotta di oltre 3 milioni di veicoli elettrici a batteria. Il totale lordo è ben al di sotto degli 8,8 milioni che, secondo l’Acea, saranno necessari entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi di transizione verde, sebbene più vicino ai 3,5 milioni stimati dalla Commissione Europea. In ogni caso, nel 2023 sono stati installati nell’UE solo 153.027 nuovi punti di ricarica pubblici, un numero ben al di sotto di quanto necessario per raggiungere entrambi gli obiettivi.

In un sondaggio del 2024, l’ansia relativa all’autonomia di guida era seconda solo al prezzo come ostacolo all’acquisto di un veicolo elettrico, con il 36% che esprimeva preoccupazione e il 28% che citava la disponibilità di stazioni di ricarica pubbliche.24 Allo stesso tempo, il 40% degli attuali conducenti di veicoli elettrici nell’UE afferma che il numero di punti di ricarica è insufficiente. C’è persino un rischio di regressione, con il 19% dei proprietari di veicoli elettrici che afferma di essere probabile che torni a un veicolo con motore a combustione tradizionale al prossimo acquisto.

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L’attuale distribuzione dei punti di ricarica nell’UE è scoraggiante. Attualmente tre Paesi – Germania, Francia e Paesi Bassi – rappresentano il 61% dei punti di ricarica dell’Unione. Il restante 39% è distribuito tra gli altri 24 stati membri. Negli stati membri occidentali ci sono 231 punti di ricarica ogni 100.000 abitanti, mentre nelle regioni orientali ce ne sono solo 40.26 In altre parole, gli automobilisti degli stati membri occidentali che stanno valutando l’acquisto del loro prossimo veicolo troveranno a disposizione un numero di punti di ricarica pubblici quasi sei volte superiore. Pochi quindi possono davvero ottenere benefici dal leasing sociale auto elettrica, secondo noi.

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