Mercato auto Italia aprile 2025: i privati scappano impauriti

Ad aprile il mercato automobilistico italiano tocca le 139.084 immatricolazioni che segnano una crescita del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2024.
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Il mercato auto Italia aprile 2025 sale a 139.084 immatricolazioni, in crescita del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2024. Si riduce la flessione del primo quadrimestre a un -0,6% rispetto al 2024, con un totale di 583.038 unità, ma il confronto con il 2019 evidenzia un gap del 18,2%. L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mette in luce un calo dei privati in perdita di quasi 4 punti di quota, al 47,0% del totale. Il noleggio a lungo termine guadagna un quarto delle immatricolazioni e 4,5 punti, al 25,4% di share, per la forte accelerazione delle Captive (delle Case auto), a fronte di un calo a doppia cifra delle società Top. Continua l’ascesa delle vetture ibride che salgono al 44,3% di share nel mese, con un 12,7% per le “full” hybrid e 31,6% per le “mild” hybrid in aprile. 

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Privati in fuga: perché

Segno che privati, famiglie, persone senza partita IVA scappano impauriti: hanno paura di mettere il naso nelle concessionarie. Un po’ sono disorientati dalle politiche UE, un po’ fanno i conti con l’inflazione, un po’ i prezzi stellari delle macchine nuove fanno il resto. Sicché l’Italia è una nazione in cui il privato si rifugia nell’usato termico. Infatti, il mercato delle seconda mano totalizza 475.733 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari ad aprile 2025, il 6,5% in più rispetto ad aprile 2024. Nei primi quattro mesi del 2025, i trasferimenti di proprietà sono 1.961.014, in crescita del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.

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Sentiamo l’Istat: ad aprile si stima un calo sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (base 2010=100), che passa da 95 a 92,7, sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi), che crolla da 93,2 a 91,5. Diminuisce anche l’indice relativo all’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli, tra cui l’automobile, che passa da -69,2 a -73. Inflazione da paura: l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% su base mensile e del 2% su aprile 2024 (da +1,9% del mese precedente). Abbiamo prezzi degli Energetici regolamentati da +27,2% a +32,9% e dei Servizi relativi ai trasporti da +1,6% a +4,4%: qui tutto è sempre più caro.

Transizione elettrica in Italia, non ci siamo

Nel mese, le vetture a zero emissioni (BEV) rappresentano il 4,8%, in calo rispetto al 5,4% di marzo ma in salita rispetto al 2,3% di aprile 2024, quando il mercato era influenzato dall’attesa per i nuovi incentivi.

Come spiega Dataforce, le BEV sono più che raddoppiate (+108%). Le ibride “vere” (full e plug-in hybrid) sono aumentate del 33,3% (con incrementi rispettivamente del 20,4% e del 76,1%). Quasi stabili le immatricolazioni di auto a benzina (-0,85%) mentre per le diesel si è riscontrata l’ennesima pesante flessione (il calo sfiora il 18%). Prosegue la crescita dell’auto elettrica in Italia, ma il gap con l’Europa rimane. Nel quarto mese dell’anno, in particolare, sono state immatricolate 6.646 vetture full electric, in aumento del 110,38% rispetto ad aprile 2024, con una quota di mercato salita al 4,76% (dal 2,32% di aprile 2024).

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Per chi vede il bicchiere mezzo vuoto, BEV da 3204 l’anno scorso a 6667 oggi su 140.000 auto vendute circa: un flop. Per chi vede il bicchiere mezzo pieno, una crescita incoraggiante.

Cosa serve per migliorare

L’Unione Case estere Unrae insiste sull’urgenza di intervenire su un regime penalizzante per le imprese italiane. Il prossimo 29 agosto – dopo due anni – scadrà la Delega all’esecutivo per la riforma fiscale e il prossimo 31 dicembre anche la proroga della deroga sulla detraibilità dell’IVA, oggi ferma al 40%: necessario intervenire con l’aumento della detraibilità dell’IVA e della deducibilità dei costi e con la riduzione del periodo di ammortamento a tre anni. Per le colonnine di ricarica condominiali installate nel 2025, neppure un euro di bonus. 

Mercato auto Italia aprile 2025: i privati scappano impauriti

Obiettivo auto elettriche circolanti: è impossibile

“Abbiamo superato la soglia delle 300mila auto elettriche pure circolanti, ma senza un piano organico, in particolare per le flotte e per i privati vulnerabili, sarà impossibile anche solo avvicinarsi agli obiettivi del PNIEC al 2030“, 4,3 milioni elettriche, dice Motus-E. “Il segmento dei veicoli commerciali, pur in una situazione di difficoltà del mercato totale, vede i veicoli elettrici crescere: sia i furgoni sia i camion superano il 3,3% di quota di mercato, con una menzione particolare per i veicoli sopra le 3,5 tonnellate, che superano nel primo quadrimestre già i volumi dell’intero 2024”.

Allarme rosso Anfia: solo un terzo dell’immatricolato Stellantis fatto in Italia

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Anfia (filiera auto Italia) lancia l’allarme rosso. In premessa, va detto che – nonostante le difficoltà del mercato – i modelli del Gruppo Stellantis si posizionano bene: sono infatti 5 i modelli presenti nella top 10 di gennaio-aprile 2025. Ma ecco il problema: solo un terzo dell’immatricolato complessivo del Gruppo, tuttavia, è prodotto in Italia. “In prospettiva, ci attendiamo che con i nuovi piani produttivi attualmente in fase di implementazione, si possa significativamente accrescere la produzione sul territorio soprattutto in termini di volumi, e, parallelamente, la quota di mercato delle auto prodotte in Italia”.

Sono quattro i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di aprile, con Fiat Panda stabile in testa alla classifica (8.946 unità), seguita, al secondo posto, da Jeep Avenger (5.368), che recupera una posizione rispetto al mese precedente, e, al terzo, da Citroën C3 (3.969), che sale a sua volta di una posizione. Infine, al quinto posto si colloca Peugeot 208 (3.626).

Dopodiché, aggiungiamo noi, la questione è che – se i modelli fossero fatti in Italia – costerebbero di più e venderebbero meno: da noi, prezzi dell’energia stellari. Senza contare la manodopera.

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