Nessuna fusione in vista per Stellantis, Elkann rassicura

M Magarini
John Eklann commenta una possibile fusione di Stellantis, rassicurando l’Italia circa i piani della società
John Elkann

John Elkann, presidente di Stellantis, smentisce categoricamente le voci di una possibile fusione con altri costruttori. Il numero uno del colosso italo-franco-americano ha preso parola in seguito alle voci diventate sempre più insistenti circa un’eventuale alleanza insieme a Renault. Secondo quanto dichiara il rampollo della famiglia Agnelli-Elkann, il piano societario è votato all’esecuzione del piano strategico Dare Forward 2030, che – lo ricordiamo – vedrà l’intero portafoglio prodotti full electric in Europa entro la fine del decennio.

Negli Stati Uniti, invece, ci si “limiterebbe” al 50% della gamma complessiva. I propositi rimangono quelli già in precedenza illustrati da Carlos Tavares agli azionisti, nella fiducia di avere tra le mani un enorme potenziale da sfruttare. Le parti coinvolte credono di avere individuato il giusto percorso da intraprendere e rimescolare le carte sarebbe un’idea da accantonare sul nascere.

Futuro autonomo per Stellantis: Elkann esclude fusioni

Stellantis

Durante il tavolo automotive promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che vede uniti il governo italiano e gli altri attori della filiera per affrontare in sinergia le sfide della transizione ecologica, Elkann ha cercato di rasserenare le acque.

Negli scorsi giorni l’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, ha “intimato” un pesante ridimensionamento degli impianti situati lungo la nostra penisola, laddove la classe politica evitasse di concedere dei sussidi abbastanza allettanti. Da lì è nato un acceso botta e risposta insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, convinto che la responsabilità delle poche vendite di BEV sia da attribuire all’azienda. Secondo l’onorevole, scaricare la patata bollente all’esecutivo è errato a priori.

Nel frattempo, da Renault arriva una smentita alle ipotesi di un consolidamento con Stellantis. La direzione per la comunicazione del gruppo d’oltralpe afferma di non avere nessun tipo di informazioni sull’argomento.

Intanto, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, interviene sulla vicenda. Il vicepremier ha evidenziato come l’ex Fiat, ora Stellantis, abbia già ricevuto degli importi aiuti finanziari da parte dello Stato. Dunque, è contrario al suo ingresso nel gruppo automotive, auspicando un impegno maggiore da parte del privato. Sullo stesso tema era intervenuto Urso, il quale aveva esortato il conglomerato italo-franco-americano a esprimere chiaramente le rispettive intenzioni.

Nel caso in cui fosse interessato all’operazione, pensa sia opportuno dirlo chiaramente, senza barricarsi dietro a frasi sibilline. Allora sarebbero disposti a vagliare l’ipotesi. Tuttavia, ci sarebbero delle condizioni da rispettare. Innanzitutto, l’Italia non sarebbe un semplice canale di vendita, bensì delle produzioni importanti andrebbero insediate nella penisola. In secondo luogo, l’acquisto delle quote avverrebbe esclusivamente alle cifre di mercato. Non ci sarebbero “regali” da parte dell’esecutivo.

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