Da Taiwan con furore: Foxconn Technology Group, il maggiore assemblatore a contratto di iPhone per Apple, punta alla leadership nell’auto elettrica planetaria. Intende divenire il numero uno come produttore a contratto di riferimento nel settore BEV. Non tanto un Gruppo auto, quanto un fornitore esterno, che lavora per conto dei costruttori. Insomma, il partner tecnologico fondamentale che alimenta la produzione di massa di veicoli elettrici per decine di aziende in tutto il mondo. Anche dei cinesi. Siccome nella terra del Dragone la guerra commerciale fra marchi è tremenda, i brand possono risparmiare prendendo la base da Foxconn (batteria e motore), e piazzando il resto: design, logo, caratterizzazione.
Foxconn: parallelo fra iPhone e auto elettrica
Se Foxconn è un esterno per Apple che vende l’iPhone sul pianeta, intende divenire un esterno per le società automotive più forti sul globo terracqueo. Al cuore di questa transizione c’è un’incessante spinta verso la verticalizzazione della catena di approvvigionamento. Alla base, la produzione e la gestione delle batterie auto elettriche: in questo senso sarà il nemico dei colossi cinesi CATL e BYD. Poi, si mira a semiconduttori di ogni tipo: complessi, e – come quelli di Nexperia – semplici. I primi per il cuore dell’auto, i secondi per i dispositivi elettrici di minore importanza.
Piattaforma MIH: Mobility in Harmony
La mossa più audace di Foxconn risiede nella creazione della piattaforma modulare Mobility in Harmony (MIH). Questa architettura aperta è stata definita come l’Android dei veicoli elettrici, per restare in tema telefonini. Un riferimento al sistema operativo di Google che ha democratizzato l’accesso al mercato degli smartphone. Il modello MIH è stato progettato per ridurre la complessità, i tempi di sviluppo (dal tradizionale ciclo di cinque anni a meno di due) e i costi per i produttori di auto.
La MIH copre fino all’80% della progettazione di un veicolo, dalla carrozzeria al telaio, dai sistemi elettronici di controllo alla connettività. Questo lascia ai partner il 20% del lavoro: personalizzazione estetica, design interno e marchio, ovvero gli aspetti che definiscono la loro identità sul mercato. Il produttore e assemblatore a contratto applica la sua esperienza nel settore dell’elettronica di consumo: produzione ad alto volume, ottimizzazione della catena di fornitura, scalabilità rapida.
Traguardi super ambiziosi
Target numero uno: Foxconn mira a catturare il 5% del mercato globale BEV entro il 2026, puntando a ricavi per 33 miliardi di dollari. Ricavi. Per i profitti se ne riparla. È una scommessa sul lungo termine. L’azienda ha inoltre lanciato il crossover Model C, il SUV Model B, l’autobus elettrico Model T e il pick-up Model V. Riconoscendo che la batteria è la tecnologia fondamentale di un veicolo elettrico, Foxconn investe per assicurarsi il controllo su questo componente critico. In stile BYD, che è una tech company.

Taiwan al centro del mondo auto
L’investimento iniziale più significativo è l’impianto di Kaohsiung, nel sud di Taiwan, dove sono stati stanziati circa 200 milioni di dollari per la costruzione della prima fabbrica di batterie al litio ferro fosfato sono più economiche, ma hanno una densità energetica leggermente inferiore rispetto alle celle al nichel-manganese-cobalto (NMC). Il piano di Foxconn – ha dichiarato il presidente Young Liu – è trasformare Taiwan in un hub per lo sviluppo della filiera delle batterie, coprendo tutte le fasi. In parallelo a un investimento annuale di 2-3 miliardi di dollari in infrastrutture AI.
