Ottava meraviglia BYD per vendere un milione di auto cinesi in Europa e altrove

Arriva l’ottava nave cargo BYD, per esportare le auto elettriche e ibride plug-in dalla Cina in Europa e altrove nel mondo.
Arriva l’ottava nave cargo BYD Arriva l’ottava nave cargo BYD

Inizia a solcare gli oceani l’ottava meraviglia BYD per vendere auto cinesi in Europa: si tratta di un’altra nave cargo per esportare le vetture elettriche e ibride plug-in dalla Cina nel mondo. Tutt’e otto i capolavori da carico della flotta di Shenzhen sono ora operativi, con una capacità di trasporto annuale che supera il milione di veicoli. Questa si chiama Jinan, ha cioè il nome della provincia orientale cinese dello Shandong, sede di una delle più grandi basi di produzione NEV della società. Mix fra BEV elettriche al 100% e PHEV ibride ricaricabili. Non date retta chi dice che l’azienda esporta solo full electric, così come non si doveva ascoltare chi parlava di Dragone duramente colpito dai dazi: occhio alla guerra cognitiva con le tesi delle lobby che crollano innanzi alla dura realtà.

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Navi cargo BYD Ro-Ro: prodigiose

Si va oltre la nave cargo speciale: siamo in presenza della proiezione fisica della potenza manifatturiera cinese che sta riscrivendo le regole del gioco nel settore automobilistico mondiale. Trattasi di PCTC (Pure Car and Truck Carrier) o navi Ro-Ro (Roll-on/Roll-off): portaerei automotive con capacità di carico immense: le NEV vengono guidate a bordo attraverso rampe sul ponte (roll-on) e fuori una volta a destinazione (roll-off). Non devono essere sollevate con gru e stivate in container. Tutto facile e veloce.

Gli otto capolavori

  1. Explorer No.1
  2. Hefei
  3. Changzhou
  4. Shenzhen
  5. Xi’an
  6. Changsha
  7. Zhengzhou
  8. Jinan
super caricatore byd

Ungheria e supercaricatori in arrivo

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La maggior parte delle navi da carico BYD può trasportare 7.000 veicoli, mentre tre hanno una capacità di 9.200 mezzi. Rammentiamo che il colosso ha venduto 80.813 unità all’estero ad agosto, riflettendo un’impennata del 156,95% su base annua: manca ancora la fabbrica in Ungheria a Szeged, che sfornerà macchine attaccando frontalmente il mercato dell’Unione Europea. Da gennaio ad agosto, le vendite di NEV all’estero hanno raggiunto le 625.816 unità, con un rialzoa spaventoso del 136,27% sullo stesso periodo del 2024.

Il primo modello ad essere prodotto nella fabbrica ungherese sarà la Seagull. In parallelo via a 200-300 caricabatterie da 1-MW in Europa implementati nel 2026: può aggiungere 2 km di autonomia a un veicolo elettrico in 1 secondo o 400 km in 5 minuti. L’azienda prevede di aprire oltre 2.000 negozi nel Vecchio Continente entro la fine del 2026, con la rete in Germania che raggiungerà i 120 punti vendita.

Dalla Thailandia per gradire

Inoltre, la filiale thailandese di BYD ha annunciato il 25 agosto che la sua fabbrica locale aveva prodotto e spedito il suo primo lotto di Dolphin in Europa, trasportate a bordo della Zhengzhou, la settima nave da carico della compagnia. Sicché abbiamo le otto navi, più l’Ungheria, più la Thailandia. Questo solo Build Your Dreams, in quanto parte dei circa 130 marchi cinesi sono assatanati, desiderosi di aggredire il mercato europeo, così ben disposto verso le elettriche. Se da noi 100 anni di tradizione automotive col termico non fossero stati bruciati in un quarto d’ora di normative su richiesta delle lobby green, allora la battaglia fra Case UE e quelle del Dragone si potrebbe combattere. In questo modo invece il risultato della partita è già scritto. Al massimo, in Europa ci si riunirà per l’ennesima volta con l’obiettivo di ritrovarsi successivamente per un’altra tavola rotonda.