Patto per il futuro dell’auto: Stellantis investe in Italia

M Magarini
L’Italia sarebbe sul punto di raggiungere un accordo con Stellantis per garantire la permanenza del colosso nella nostra penisola
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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato i risultati dei colloqui intrattenuti con Stellantis. Nel corso di un paio di incontri con Tavares, CEO del gruppo sorto nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, le parti hanno avuto occasione di discutere circa il futuro societario. A Roma, il top manager portoghese ha annunciato l’obiettivo di raggiungere la produzione di un milione di veicoli in Italia. Quindi, all’inaugurazione della prima Gigafactory, ha espresso aspettative positive circa la realizzazione di un impianto analogo lungo la nostra penisola.

Patto tra Stellantis e Italia in dirittura d’arrivo

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Inoltre, Urso ha avuto modo di parlare a quattr’occhi con John Elkann, presidente di Exor, azionista di maggioranza di Stellantis. Si sono intrattenuti circa l’esecuzione di un programma straordinario per l’acquisto di vetture, con un investimento di quasi un miliardo di euro. Hanno poi convenuto che gli incentivi non sarebbero stati più orientati al consumo, bensì alla produzione. E, a partire dal 2025, il proposito è di stimolare l’attività nello Stivale, sia nel comparto automobilistico sia nella componentistica.

L’iniziativa straordinaria, volta a sostenere l’acquisto di auto, sarà presto messa in atto. Prevede quasi un miliardo di euro ed è attualmente in fase di concertazione con gli altri ministri. Dal prossimo anno, le agevolazioni erogate smetteranno di riguardare i consumatori, bensì le compagnie, al fine di esortare a puntare sul Belpaese.

Quali saranno gli effetti? Il piano stilato potrebbe generare nuova occupazione e aumentare la competitività dell’industria. Una Gigafactory aiuterebbe ad attirare l’interesse degli investitori e ad accelerare la transizione ecologica. Infine, il cambio di paradigma degli ecobonus potrebbe giovare all’economia nazionale. Sul raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati, incideranno una serie di fattori. Innanzitutto, occorrerà valutare le modalità di realizzazione e la capacità di attrarre Stellantis. In secondo luogo, è cruciale stabilire una campagna efficace per l’elettrificazione della mobilità, che richiederà un notevole dispendio di risorse. Resta da vedere quanto e in che modo sarà possibile fronteggiare la concorrenza delle aziende automobilistiche.

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In definitiva, gli annunci di Urso aprono un nuovo capitolo per l’industria automobilistica italiana. Le manovre studiate mirano a creare un sistema sostenibile e redditizio per ciascuno degli attori coinvolti. È vero, tuttavia, che il successo non è scontato. I sindacati, le associazioni di categoria e altri operatori del settore cercheranno di far sentire la propria voce, alla luce delle garanzie presentate dall’esecutivo. La ventilata fusione tra Stellantis e Renault è stata smentita da Elkann durante l’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Tuttavia, le voci continuano a circolare, sebbene la tesi più accreditata sia quella di una “semplice” alleanza. Del resto, la creazione di un’unica entità porterebbe alla necessità di razionalizzare la gamma dei numerosi brand interessati.

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